Lunedì 15 settembre si svolgeranno due incontri sindacali nella stessa giornata: uno sul piano di fabbisogno 2014-2016, l'altro - di contrattazione - sulle proroghe dei precari dell'Istat.
Ci aspettiamo si avvii così a conclusione una vicenda iniziata 6 mesi fa. Il 13 marzo l'Istat aveva infatti prodotto una bozza di piano di fabbisogno che fin da subito la FLC CGIL giudicò irricevibile e insensata: da una parte infatti non recepiva se non "simbolicamente" le novità legislative introdotte dal DL 101/2013, dall'altra non citava in nessun modo la necessità dell'Istituto di riattivare percorsi di valorizzazione professionale, come l'articolo 15, l'articolo 53 e l'articolo 54.
Dopo una intensa mobilitazione dei precari, l'amministrazione rappresentata dall'allora presidente "facente funzioni" Golini aveva promesso di accantonare quel piano per costruirne uno nuovo e contemporaneamente di avviare un tavolo per un accordo sulle proroghe di tutti i precari dell'Istat.
Dopo una prima fase fattiva, le procedure di ricambio dei vertici dell'Istituto avevano portato a una fase di stallo. Il direttore del personale responsabile della bozza di fabbisogno contestata si è dimesso, il presidente Golini è stato sostituito da Giorgio Alleva.
Abbiamo ricevuto una nuova bozza del piano di fabbisogno 2014-2016, datata 10 settembre 2014. Attendiamo anche una nuova bozza dell'accordo sulle proroghe, prima dell'incontro di lunedì, nel quale discuteremo nel merito.
Anticipiamo qui una prima analisi.
Sono stati introdotti in più punti riferimenti alle ulteriori novità normative, in particolare il DL 90/2014, che all'articolo 3, comma 2 ha fissato nuove modalità di calcolo delle risorse assunzionali. Questo permette, secondo i calcoli effettuati dall'Istat solo per le cessazioni del 2013, un incremento di circa 180mila euro utilizzabili.
E' stata sintetizzata la parte sul fabbisogno di nuovo personale, prima dettagliata per dipartimento e ora riassunta in un'unica tabella evitando così di mostrare il lavoro per certi versi ridicolo svolto dai Dipartimenti per l'individuazione dei fabbisogni (Tavola 3).
E' scritto in modo chiaro (cfr. il nuovo paragrafo 7.1) che sarà utilizzato il massimo (ovvero il 50% del turnover 2012-2015) per i "concorsi riservati" previsti dal DL 101/2013, come richiesto dalla FLC CGIL e promesso dall'amministrazione.
In questo modo sarà possibile, secondo le previsioni dell'amministrazione, assumere con il turnover 2011-2015 (quindi fino al 31 dicembre 2016):
- i 25 residui vincitori del concorso da VI CTER
- 41 precari con il concorso speciale su 128 aventi diritto: 18 al III livello e 23 al VI
- 16 persone al II livello da concorsi per reclutamento dall'esterno
- 13 al III livello da concorsi per reclutamento dall'esterno
E' chiarito a pagina 14 della nuova bozza di piano di fabbisogno che le cessazioni ulteriori rispetto a quanto previsto daranno luogo a una divisione uguale a quella già stabilita, ovvero il 50% per concorsi riservati e 50% per concorsi per reclutamento dall'esterno.
E' positivo che sia scomparso qualsiasi riferimento ai concorsi "speciali" con riserva previsti dal DL 101/2013, ad oggi privo di senso.
E' stato aggiunto il riferimento (pagina 16) al tavolo sulle proroghe e alle motivazioni normative e di fabbisogno che sono alla base dell'accordo che auspichiamo possa chiudersi positivamente in breve tempo. C'è un ambiguo riferimento che sembra legare le proroghe "anche" ai concorsi speciali del DL 101/2013. E' per noi evidente che l'accordo serve esattamente per prorogare tutti i precari, oltre la insufficiente portata del Decreto D'Alia. Insufficiente per numeri e durata.
E' stato aggiunto, come chiesto dalla FLC CGIL, un capitolo (pagine 16 e 17) sulle "progressioni di livello, economiche ed opportunità di sviluppo professionale" (articolo 15, articolo 53 e articolo 54) e sulla volontà di riattivare la contrattazione integrativa anche per i percorsi di carriera e di fascia. Inoltre registriamo una prima immediata disponibilità dell'Istat a recepire la proposta della FLC CGIL circa l'utilizzo di eventuali economie derivanti da interventi di razionalizzazione della spesa e di riordino amministrativo per finanziare la contrattazione integrativa.
E' stato accorpato il capitolo finale su collaborazioni e assegni di ricerca. Nella bozza rimane il riferimento a questioni procedurali interne all'Istituto cioè "la revisione della procedura di conferimento degli incarichi". Al di là della nostra netta opposizione all'introduzione di "nuove" forme di precariato all'Istat, questo riferimento "informativo" è del tutto fuori contesto rispetto al tipo di contenuti di un piano di fabbisogno.
La proporzione tra le assunzioni previste al II (16 posti) e al III (13 posti) livello nel quadriennio non ha un equilibrio condivisibile.
Complessivamente nella bozza che ci è stata inviata sono stati inseriti i punti chiave su cui si era sviluppato il contrasto sei mesi fa. Lunedì verificheremo anche le intenzioni sia sull'accordo per le proroghe, sia sulla soluzione della questione dei concorsi di III livello banditi nel 2011, sia sulla disponibilità ad aprire un fattivo tavolo di contrattazione generalizzata come abbiamo auspicato anche con la nostra ultima nota.
Evidenziamo come i nuovi calcoli dell'amministrazione coincidono quasi esattamente con quelli che facemmo all'epoca noi. Sono numeri impietosi, che impongono una mobilitazione dei lavoratori dell'Istat, per chiedere una legge sul censimento permanente che valorizzi le professionalità ad oggi presenti all'Istat e, insieme ai colleghi di tutto il comparto e della Pubblica Amministrazione, stabilizzazioni e contratto, sblocco del turnover e contrattazione integrativa.