Venerdì 2 luglio si è svolto un incontro tra organizzazioni sindacali e amministrazione, sul tema della riorganizzazione degli uffici territoriali.
Di seguito il resoconto.
LA TEMPISTICA
La FLC CGIL, ribadendo i contenuti dell’assemblea di mercoledì 30 giugno, ha nuovamente posto la questione dei tempi della riorganizzazione. Proprio per la compatibilità con le attività dei censimenti, la scelta migliore resta quella di spostare le assegnazioni al 1° gennaio 2022. Se a luglio, come dovrà essere, sarà bandito il concorso per l’articolo 54, i dirigenti che dovranno assegnare i giudizi saranno cambiati il 1° settembre, creando non poca confusione.
I tempi delle sottofasi sono comunque troppo stretti, anche per chi dovrà gestire le informazioni provenienti dalla banca dati delle competenze e dalla survey/manifestazione d’interesse. Consideriamo che nello stesso periodo la DCRU è o dovrebbe essere impegnata in numerose altre attività, come la selezione art. 54, la progettazione del lavoro agile e la predisposizione e gestione dei concorsi (interni e pubblici).
Abbiamo ribadito che la banca dati delle competenze non è lo strumento idoneo per questo passaggio. Abbiamo chiesto se nella survey ci sarà la possibilità di far collimare competenze e attività svolte con le attività degli 8 nuovi servizi.
Il direttore generale ha ribadito che il percorso non si può definire affrettato (“integrazione e coinvolgimento” sono le parole d’ordine di questa riorganizzazione) e che le scadenze previste sono la garanzia che arrivi a compimento. L’amministrazione si impegna a rispettare le scadenze di propria competenza, a cominciare dai nomi dei nuovi capi servizio, che saranno resi noti “nei primi giorni della prossima settimana” per consentire ai dipendenti una preferenza consapevole.
Il processo di assegnazione quindi durerà quasi 2 mesi, che secondo l’amministrazione sono più che sufficienti, nonostante il periodo di ferie, anche dei colleghi della DCRU che dovranno analizzare i dati provenienti dalla banca dati delle competenze e dalla manifestazione d’interessi.
La data di scadenza per compilare la banca dati delle competenze e quella della survey non sono ufficiali e quindi rimarranno aperti. Sono solo dei riferimenti di massima.
Al momento della riunione solo un terzo dei dipendenti interessati aveva effettivamente aggiornato la banca dati delle competenze.
Sulla banca dati delle competenze, Ottaiano e Weber hanno chiarito che non è nata per questo passaggio né per la modernizzazione di qualche anno fa, ma negli anni 2000. L’attuale versione è frutto del lavoro fatto dalla DCRU nel 2019 con i direttori. E’ uno strumento dal basso e fondato sull’autovalutazione: l’auspicio è di utilizzarlo anche in futuro, sempre più. Camisasca ha sottolineato che è un’opportunità e che non c’è alcuna costrizione.
Per quanto concerne la survey, sono state mostrate a video le domande, che riguarderanno il percorso di studio e formativo, nonché quello professionale. Ci saranno dei box nei quali descrivere la propria attività ed esperienza. Nella seconda parte è prevista la “manifestazione d’interesse”. In questa sezione si potranno descrivere le aspettative personali e si dovranno mettere in ordine di preferenza le 5 strutture (la propria territoriale e le 4 tematiche). Infine ci sarà un box aperto per ulteriori considerazioni.
L’amministrazione ha inoltre ribadito che il percorso continuerà anche dopo il 1° settembre. A quella data tutti avranno un’assegnazione e quindi un responsabile, ma anche dopo continuerà la transizione, per attestare le attività e le percentuali. Non ci saranno rivoluzioni, ma “il mantenimento e le opportunità della trasversalità”.
Anche la dottoressa Buratta ha sottolineato che rispetto a tutte le precedenti riorganizzazioni in questo caso si sta procedendo con maggiore trasparenza
Per la prima volta si tocca il contenuto del lavoro degli uffici territoriali, e non solo la struttura organizzativa, com’era accaduto finora. E’ il momento - secondo la direttrice del DIRM - di fare emergere la trasversalità ma anche le molte elevate competenze presenti all’interno del personale degli uffici territoriali. Non solo il censimento, ma anche gli altri impegni di lungo termine (per esempio le task force che scadranno dopo il 1° settembre) andranno avanti e saranno confermati con atti specifici. L’assegnazione ad un solo servizio non significa che non sarà possibile fare altro.
IL DIMENSIONAMENTO DELLE STRUTTURE E IL RECLUTAMENTO
L’Istat non ha ancora un’idea chiara (l’amministrazione “ci sta lavorando”) sul dimensionamento delle nuove strutture ed è stato ribadito dal direttore generale che dipenderà anche dalla survey.
Questo aspetto è critico. Se il dimensionamento avverrà dopo la survey nella gran parte dei casi dovranno essere rispettate le scelte del personale, per poi successivamente aggiustare il tiro con call interne ed esterne e concorsi pubblici. La mancanza di chiarezza sui numeri non deve tradursi in una opacità nel processo di assegnazione, con il solito scontro sotterraneo tra dirigenti per accaparrarsi le risorse.
La trasversalità, cioè la possibilità di lavorare su attività diverse da quelle del servizio di assegnazione, deve essere una scelta del lavoratore, e non un modo per sopperire alle carenze di personale.
Andrebbe secondo noi detto chiaramente che le attuali 296 persone assegnate agli uffici territoriali sono poche, sia per il sottodimensionamento di alcune sedi, sia per un problema più generale di sottodimensionamento dei servizi.
Per questo è chiaro che devono esserci più risorse delle 296 attuali: servono numeri e impegni immediati. Servono i concorsi, in primis quello da VI livello, per assumere persone nuove. Reclutare con la mobilità da altri enti non produce il rinnovamento necessario e non può quindi essere che una misura parziale.
E’ stato assicurato da Weber che il concorso da VI livello CTER avrà una quota riservata alle sedi territoriali e che - in seguito alla survey - saranno orientate le call interne, aperte ai colleghi delle sedi romane. Il direttore generale ha anche ricordato la necessità di riconsiderare le richieste di trasferimento già inoltrate dai colleghi e che sono ferme da mesi (se non anni). Il direttore della DCRU ha quindi detto che saranno programmate call periodiche verso le sedi regionali.
La direttrice Buratta ha affermato che è la prima volta che l’Istat vuole aumentare le risorse per gli uffici territoriali, che non possono e non devono essere il call center dell’Istat.
ULTERIORI QUESTIONI
Abbiamo chiesto se nella survey si potrà indicare come struttura preferita anche la struttura non dirigenziale di coordinamento amministrativo/gestionale. La risposta è no: la struttura di coordinamento sarà affidata al personale della DCAP e servirà a dare supporto agli uffici territoriali. I poteri di “datore di lavoro” risulterebbero quindi “semplificati e rafforzati”.
Abbiamo posto la questione della gestione amministrativa, per la quale permangono molti dubbi, ad esempio sulla sicurezza. Chi gestirà le squadre di emergenza? I referenti di sede saranno coinvolti nei rapporti con l’esterno (ad esempio le università) come accade oggi? Gli attuali referenti di sede saranno confermati? L’ufficio del Lazio per le sue peculiarità ha bisogno di una gestione diversa: è stato previsto? I macro-uffici (in particolare quello del sud) dovranno avere molte risorse aggiuntive, anche solo per gli spostamenti della dirigenza e del personale tra le tante e distanti regioni che lo compongono.
Per quanto riguarda i referenti di sede, Camisasca ha detto che saranno rifatte le call, anche perché dovranno essere collocati in tutte le sedi, a prescindere dalla presenza o meno del dirigente (come invece accade oggi). Ha inoltre assicurato che le risorse (come il budget per le missioni) sarà adeguato alle nuove strutture. Per tutti gli altri dubbi amministrativi ha annunciato che nei prossimi giorni sarà diffuso un documento esplicativo, sulla base dell’istruttoria predisposta dai dirigenti Zaccaria e Sorrentino.
Per quanto riguarda la sede vacante della Calabria il direttore Camisasca ha espresso ottimismo per il negoziato che si è aperto e potrebbe chiudersi positivamente nelle prossime settimane, pur avendo in ogni caso pensato a un piano di riserva, che prevede una soluzione transitoria con l’università.
ALTRI ARGOMENTI
Sull’articolo 15 ci sono molte richieste di chiarimento e se le FAQ tardano ad arrivare dovrà essere rinviata la data di scadenza per le domande.
Abbiamo inoltre chiesto un’informativa sul disciplinare sulla reperibilità: la sperimentazione, si legge nel regolamento, sarebbe partita il 1° luglio ma in effetti non ci risulta siano stati compiuti gli atti necessari.
CONCLUSIONI
Dal punto di vista della FLC CGIL, pur registrando una maggiore flessibilità sui tempi delle varie sottofasi rispetto a quanto dichiarato fino a pochi giorni fa, permane l’idea che l’assegnazione al 1° settembre porterà disagi e complicazioni e che uno spostamento al prossimo anno costituirebbe una soluzione migliore.
Consideriamo comunque i piccoli passi avanti come un primo risultato della mobilitazione in corso.
Sul reclutamento registriamo ulteriori frasi di impegno, che comunque non ci soddisfano: valuteremo gli atti concreti dell’Amministrazione, a partire dal pronunciamento da parte del Consiglio, atteso per la seconda metà di luglio, dopo l’apposito incontro fissato per il 14, e dal bando di concorso per il VI livello Cter.
Attendiamo inoltre il documento sulla gestione amministrativa, per valutare la congruenza del disegno organizzativo anche da questo punto di vista.
Certamente è necessario continuare a monitorare tutti i passaggi, per far sì che questo processo diventi effettivamente un’opportunità per le lavoratrici e i lavoratori dell’Istat e non un estenuante rimescolamento di carte mascherato da “integrazione e coinvolgimento”. Per questo chiediamo a tutti i colleghi di segnalarci le criticità che dovessero riscontrare nelle procedure previste, così come in tutte le altre fasi del processo di riorganizzazione deciso dall’Amministrazione.
Registriamo che oggi, al momento in cui inviamo questo resoconto, non è ancora stata avviata la survey, che dovrebbe durare “ufficiosamente” solo questa settimana.