Lunedì 7 aprile 2025 si sono svolti due incontri all’Istat. Il primo, fra la delegazione dell’amministrazione e i sindacati FLC CGIL, Cisl, Fgu, Snals e Anief, ha riguardato il confronto sull’art. 54, un’informativa sul sistema di misurazione e valutazione della performance, e un’informativa su alcune novità in materia di fruizione delle ferie. La seconda riunione, fra la delegazione dell’amministrazione e i sindacati FLC CGIL, Cisl, Uil, Snals e Anp, ha riguardato il contratto integrativo 2020-2021 della dirigenza amministrativa.
ARTICOLO 54
La prima riunione di confronto sui criteri per le prossime selezioni per le progressioni di livello (art. 54) è partita da una proposta dell’amministrazione. L’obiettivo è quello di far uscire il bando entro il mese di maggio.
Le risorse disponibili sono state quantificate in 512.203,79 euro. È ovvio che aumenteranno, se il Decreto PA consentirà di usare (anche) ai fini del 53 e del 54 (magari anche degli scorrimenti delle procedure passate) i fondi della legge di bilancio 2024 per la valorizzazione dei IV-VIII.
Non è stato fornito il numero degli aventi diritto, anche in attesa di definire gli esiti delle procedure di mobilità orizzontale tra profili (art. 52).
Rispetto al documento ricevuto abbiamo chiesto le seguenti modifiche:
il ripristino dei punteggi - macro come concordati nell’ultima procedura art. 54 (l’amministrazione aveva proposto, per Cter, Fam e Cam, di alzare il punteggio della verifica del dirigente e abbassare quello per l’anzianità)
di mantenere un punteggio per le “idoneità” conseguite nelle procedure art. 54 precedenti (l'amministrazione aveva proposto di eliminare questo criterio)
di precisare meglio il recupero dell’anzianità, anche a tempo determinato, sia all’Istat sia in un ente precedente, per chi è entrato con le procedure di mobilità
di mantenere, per quanto riguarda la formazione, i criteri utilizzati nel 2023. L’amministrazione ha infatti proposto di valorizzare i titoli post-universitari solo per il profilo FAMM.
Il confronto si è chiuso con la promessa, da parte dell’amministrazione, di una nuova convocazione in tempi brevi, con una proposta aggiornata di criteri.
SISTEMA DI VALUTAZIONE
Come noto, contro il nostro parere, l’Istat ha approvato lo scorso anno un nuovo sistema di misurazione e valutazione della performance.
A aprile dello scorso anno si è svolto un confronto sindacale, al quale non ha fatto seguito un verbale, nonostante il fatto che la FLC CGIL abbia anche inviato la sintesi scritta delle sue posizioni. Abbiamo chiesto di riprenderlo e di formalizzarne i contenuti. Abbiamo inoltre ripetuto quanto detto un anno fa: il nuovo sistema non era (non è) necessario, non rispetta nemmeno le indicazioni della circolare di Zangrillo del novembre 2023 (e oggi rischia di essere datato rispetto all’annunciato “Decreto Merito” del governo). Inoltre siamo di nuovo fuori tempo: la procedura per il 2025 sarebbe dovuta cominciare a gennaio, con gli incontri tra direttori e personale.
L’amministrazione ha rassicurato sul fatto che - almeno per il 2025 - si svolgerebbe solo una simulazione, senza effetti né pratici né teorici: nessun dipendente avrà un punteggio relativo alla sua performance. Inoltre, quando questa sperimentazione sarà affinata, prima di metterla in pratica ci sarà un nuovo incontro informativo con le organizzazioni sindacali. Valuteremo quindi meglio in quell’occasione, ritenendo in ogni caso sbagliato qualsiasi tentativo di legare la cosiddetta performance all’erogazione di “premi”, mentre il rischio è che questi tentativi di sperimentazione servano solo a far raggiungere l’obiettivo a qualche direttore. Abbiamo chiesto, se proprio si vuole utilizzare l’occasione per qualcosa di positivo, l’introduzione di procedure standardizzate, a cominciare dalla produzione ogni anno delle attestazioni dell’attività svolta.
FERIE IN SCADENZA
L’informativa sulle ferie è stata chiesta dalla FLC CGIL, avendo ricevuto la scorsa settimana una bozza di ordine di servizio sul quale secondo noi era utile un confronto.
Come noto, l’Istat ha normato negli ultimi anni l’utilizzo delle ferie concedendo al dipendente, nel rispetto della normativa, di fruire delle ferie del secondo anno precedente entro il 30 giugno, e di fruire di almeno metà delle ferie (di qualsiasi annualità) entro il 31 dicembre dell’anno in corso.
Secondo la DCRU negli ultimi anni c’è stato un aumento “esponenziale” della quota di personale che non fruisce nei tempi previsti delle ferie.
Come noto, la giurisprudenza prevede che le ferie dei dipendenti pubblici non possano essere monetizzate, e al contempo che sono un diritto inalienabile del lavoratore. Tutte le ultime sentenze sull’argomento hanno chiarito che l’obbligo dell’amministrazione, prima di cancellare eventualmente le ferie “scadute”, è quello di informare in modo chiaro e tempestivo i dipendenti sulle conseguenze dell’eventuale mancata fruizione entro le date previste.
L’ordine di servizio proposto dall’Istat ha quindi l’obiettivo di porre un freno a un fenomeno che l’amministrazione definisce preoccupante, “obbligando” quindi i dirigenti a ricordare al personale le regole e a inserire strumenti di pianificazione mensile della fruizione delle ferie pregresse nei casi più critici. Inoltre l’amministrazione vorrebbe vietare espressamente la possibilità di proroga oltre il 30 giugno per motivi di servizio. Sarebbe infine previsto in modo chiaro l’obbligo di fruire, oltre alle eventuali ferie di 2 anni precedenti entro il 30 giugno, di almeno la metà delle ferie successive (dell’anno scorso o dell’anno in corso) entro il 31 dicembre.
Abbiamo chiesto di riformulare alcune frasi troppo “perentorie” dell’ordine di servizio, che forse potrebbe anche prendere la forma di “linee guida” per i dirigenti, e di prevedere - almeno in una prima fase - una pianificazione più lunga di recupero del pregresso.
Ci è stato detto che alcune osservazioni sindacali saranno recepite, ma che comunque uscirà una comunicazione in qualche forma per “mettere ordine” sull’argomento.
ACCESSORIO 2020-2021 DIRIGENZA AMMINISTRATIVA
Come avevamo previsto un anno fa, è stato necessario iniziare da capo il processo di contrattazione sul salario accessorio 2020/2021. I revisori hanno infatti chiesto di adeguare i fondi al nuovo CCNL 2019/2021 della dirigenza. Non firmeremo la nuova ipotesi di accordo, molto simile a quella di un anno fa, non avendo siglato la parte normativa riguardante il triennio (che era stata firmata solo dall’ANP), e visto che i criteri lì decisi non consentono margini di cambiamento significativi (non è possibile cambiare ad esempio i coefficienti della retribuzione di risultato). L’ipotesi di accordo è stata firmata dall’Anp. Abbiamo auspicato un rapido avvio della contrattazione sul 2022-2024, per recuperare il tempo perduto, avviando finalmente il confronto sui criteri di graduazione e di conferimento, come più volte richiesto dalla FLC CGIL negli scorsi mesi.
DECRETO PA E EMENDAMENTI
A margine del primo incontro, abbiamo chiesto al Direttore generale aggiornamenti sul lavoro che l’Istat sta svolgendo per cambiare e rendere utile alla valorizzazione del personale il cosiddetto “Decreto PA”, in discussione alla Camera dei deputati. Camisasca ha confermato gli sforzi dell’Istat - se possibile insieme agli altri enti - per cambiare il decreto, sui tre punti indicati dalla FLC CGIL: possibilità di utilizzo chiara dei fondi per i IV-VIII, possibilità di scorrimento delle graduatorie art. 15 nuove (al II e al I livello), possibilità di incrementare la IOS (che rimane la priorità numero uno, secondo il direttore generale). Camisasca ha concluso dicendo che questa settimana si svolgerà un incontro con il Dipartimento di Funzione Pubblica.
Il prossimo incontro sarà su una versione aggiornata dei criteri per l’art. 54 (confronto), anche in seguito alle nostre osservazioni, sulle procedure art. 52 e 65 (informativa), sul nuovo bando di concorso di III livello (informativa).