Di seguito il comunicato inviato al personale, in seguito alla lettura dei primi accessi agli atti che abbiamo potuto visionare, relativi alle procedure ex art. 15 del 2024.
ARTICOLO 15: DAGLI ACCESSI AGLI ATTI ULTERIORI ELEMENTI CHE SPINGONO VERSO UNO SCORRIMENTO
Negli scorsi giorni stanno arrivando, alla spicciolata, gli atti relativi alle procedure selettive ex art. 15. La FLC CGIL ha già raccolto alcuni elementi di carattere generale.
È infatti chiaro che la premessa che il presidente Chelli fece lo scorso anno quando si iniziò a discutere dei bandi è stata smentita dai fatti. All’epoca infatti il presidente disse che per lui era prioritario che i bandi art. 15 del 2024, accompagnati da linee guida e FAQ, fossero chiari e consentissero alle commissioni di giudicare con criteri non interpretabili, e ai candidati di presentarsi “al meglio” nella selezione.
Dalla lettura dei verbali sono emersi numerosi casi di titoli “non valutati” e “non adeguati”, con motivazioni variegate. Questo testimonia il fatto che le commissioni hanno interpretato i bandi, pur se tutti uguali, in modo diverso, e che i candidati hanno evidentemente avuto difficoltà nel presentare i propri titoli o nel collocarli nella categoria più adeguata. Abbiamo avuto commissioni che hanno “spostato” i titoli da una categoria all’altra quando hanno potuto, altre che non l’hanno fatto. Abbiamo infine notato che i criteri citati nei bandi (rilevanza, consistenza, continuità, innovazione, grado di aggiornamento, originalità, attinenza, ecc.) sono stati combinati, applicati e descritti nei verbali in modi molto diversi a seconda delle commissioni.
Continueremo ad analizzare gli atti e a dare assistenza ai colleghi in eventuali richieste e istanze di rivalutazione dei punteggi, come stiamo già facendo, per verificare anche possibili profili di illegittimità con i nostri legali. Ma già ora possiamo dire che le selezioni che si sono concluse a dicembre non sono state basate solo sulla valutazione dei “migliori” percorsi di carriera, ma hanno risentito della diversa interpretazione delle non poche ambiguità del bando, delle linee guida e delle Faq, nonché delle successive e non sempre uniformi traduzioni in criteri da parte delle commissioni.
Se non bastassero gli elementi già più volte evidenziati nelle scorse settimane e negli scorsi mesi, questo “risultato” dovrebbe portare quindi già oggi l’amministrazione a procedere nella decisione che stenta a prendere: quella di allargare il numero di vincitori. Una prima apertura su questo punto, a partire dall’utilizzo pieno delle risorse già stanziate allo scopo nel PIAO, sarebbe un segnale distensivo verso i colleghi che non sono stati inclusi nelle graduatorie dei vincitori, e concretamente diminuire nei prossimi mesi il lavoro della DCRU e delle commissioni di eventuale revisione e rettifica dei punteggi, e il contenzioso in tribunale con i dipendenti.
FLC CGIL ISTAT, 10 febbraio 2025