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Analisi e criticità delle assegnazioni dei colleghi degli uffici territoriali dell'ISTAT

Il 9 agosto è uscita la delibera

23/08/2021
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Il 9 agosto, in anticipo rispetto alla “scadenza” del 31, è uscita la delibera di assegnazione dei 292 colleghi afferenti alla sedi regionali dell’Istat agli 8 nuovi servizi ideati con la riorganizzazione decisa negli scorsi mesi dall’amministrazione.

Il primo dato, di ordine generale, lo ricaviamo dal dimensionamento degli 8 servizi creati con la nuova organizzazione.

132 colleghi su 292 (il 45%) sono stati assegnati ai 4 servizi territoriali, i restanti 160 (il 55%) ai 4 servizi tematici.

Tra i quattro macro uffici territoriali il Sud ottiene ben 55 assegnazioni, oltre il doppio del Nord Ovest e del Nord Est, e molto più del Centro.

Tra i quattro servizi tematici il più gettonato è quello della raccolta dati “demo-sociali”, sempre con 55 colleghi assegnati, contro i 42 della raccolta dati “economici” e un numero quasi uguale - forse eccessivamente contenuto - per i due servizi innovativi dell’analisi territoriale e della diffusione della cultura statistica.

Assegnazioni per servizio

ATD

32

11,0%

CIC

31

10,6%

RDH

55

18,8%

RDI

42

14,4%

REC

25

8,6%

RED

20

6,8%

REE

32

11,0%

REF

55

18,8%

292

100

La numerosità dei 4 servizi territoriali dovrebbe essere collegata a numerosi indicatori, ma ce n’è uno molto semplice: la quantità di personale assegnata alle corrispondenti sedi.

Personale assegnato

Personale nelle sedi

%

REC

25

50

50,0

RED

20

50

40,0

REE

32

65

49,2

REF

55

127

43,3

132

292

45,2

Apparentemente esiste una carenza di organico soprattutto al Nord Est e al Sud: molte sono le sedi in questi territori con cronica mancanza di personale.

Se andiamo per sede, vediamo che le percentuali (45-55) tra servizi territoriali e tematici sono molto variabili.

Sede regionale

Territoriali

Tematici

% territoriali

Piemonte Val d’Aosta

8

10

44,4

Liguria

8

4

66,7

Lombardia

9

11

45,0

Nord Ovest

25

25

50,0

Veneto

4

13

23,5

Friuli Venezia Giulia

4

6

40,0

Emilia Romagna

7

7

50,0

Marche

5

4

55,6

Nord Est

20

30

40,0

Toscana

12

5

70,6

Umbria

6

5

54,5

Lazio

4

6

40,0

Sardegna

5

9

35,7

Abruzzo

5

8

38,5

Centro

32

33

49,2

Molise

4

8

33,3

Campania

16

11

59,3

Puglia

13

16

44,8

Basilicata

6

4

60,0

Calabria

9

10

47,4

Sicilia

7

23

23,3

Sud

55

72

43,3

In particolare si notano le percentuali elevate di colleghi assegnati alle macro-sedi territoriali nelle 4 regioni di “residenza” dei rispettivi dirigenti: il 66,7% in Liguria, il 55,6% nelle Marche, il 70,6% in Toscana, e il 59,3% in Campania. 

Scarseggiano i territoriali in alcune regioni, dove andranno certamente “rimpolpati” attraverso i passaggi successivi di mobilità e reclutamento dall’esterno: eclatanti i casi di Veneto e Sicilia, con solo il 23% del personale assegnato al macro ufficio territoriale. Anche qui non è un caso: sono due regioni nelle quali le ex dirigenti sono diventate capo servizio di 2 servizi tematici. 

Si conferma quindi l’importante ruolo avuto nell’assegnazione del legame tra dipendenti e dirigenti o ex dirigenti di ufficio territoriale.

Guardando alle sedi con numeri esigui di colleghi impegnati nei servizi tematici, crediamo si possa avere un’ulteriore indicazione sulle successive fasi di valorizzazione del territorio, andando a una distribuzione più equilibrata. 

Servizi tematici: assegnazioni per sede

Sede

RDH

RDI

CIC

ATD

Piemonte Val d’Aosta

7

1

2

0

Liguria

3

0

1

0

Lombardia

2

6

3

0

Nord Ovest

12

7

6

0

Veneto

3

4

5

1

Friuli Venezia Giulia

3

1

2

0

Emilia Romagna

1

4

1

1

Marche

1

2

1

0

Nord Est

8

11

9

2

Toscana

4

0

1

0

Umbria

2

2

1

0

Lazio

2

1

2

1

Sardegna

0

2

0

7

Abruzzo

2

4

2

0

Centro

10

9

6

8

Campania

5

2

3

1

Molise

2

2

2

2

Basilicata

3

1

0

0

Puglia

5

5

3

3

Calabria

4

1

1

4

Sicilia

6

4

1

12

Sud

25

15

10

22

Spiccano la concentrazione dei colleghi assegnati al servizio di analisi territoriale al Sud e in particolare in Sicilia, così come il fatto che nel servizio per la diffusione della cultura statistica esistano sedi con nessuna persona assegnata (Sardegna e Basilicata), mentre in Veneto e Friuli si registrano percentuali decisamente superiori alla media: entrambi i servizi dovrebbero, per essere efficaci, avere una presenza in tutte le sedi regionali dell’Istat. 

Anche tra i servizi di raccolta dati non appare esserci un criterio razionale: in alcune regioni prevalgono le assegnazioni alla parte sociale, in altre a quella economica, non sempre in relazione al contesto territoriale. In Sardegna nessun collega risulta assegnato alla raccolta dati demo-sociale!

Al di là di alcuni esiti prevedibili, dovuti alla grande influenza dei dirigenti, sia nella preferenza dei lavoratori sia probabilmente nella scelta finale dell’amministrazione, questa operazione evidenzia le carenze di personale per la nuova organizzazione. 

Vanno perciò immediatamente fatti partire i passaggi di mobilità e reclutamento più volte promessi, da ultimo nel Consiglio di luglio.

Inoltre ci giungono varie segnalazioni di colleghi che non hanno avuto un’assegnazione in linea con le loro aspettative e preferenze e che non si spiegano il motivo. 

Abbiamo consigliato e consigliamo di scrivere alla direzione generale, alla DCRU e al servizio CRS in particolare, per segnalare l’anomalia e chiedere eventualmente una rettifica dell’assegnazione.

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