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Telelavoro all'Istat: l'amministrazione prende tempo, i sindacati chiedono modifiche al regolamento

Ancora un incontro infruttuoso, assemblea unitaria il 30 gennaio 2019

29/01/2019
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L’amministrazione all’inizio dell’incontro di mercoledì 16 gennaio è apparsa orientata a non cambiare nulla nel regolamento, per lanciare subito, “sperimentalmente per un anno”, il bando del telelavoro ordinario con i punteggi unanimemente considerati sbagliati. A fine riunione sembrerebbe avere parzialmente cambiato posizione.

Abbiamo chiarito ancora una volta che vogliamo un nuovo bando trasparente al più presto, un incremento significativo dei posti, e tutelare i veri casi gravi, alcuni dei quali non sono presi in considerazione dagli attuali punteggi.

La norma presente nell’ultima legge di bilancio citata dall’amministrazione impone agli enti di tutelare specialmente le famiglie con figli piccoli nei primi 3 anni, non di escludere o penalizzare chi ha un’invalidità anche grave.

Le simulazioni fatte dall’amministrazione sull’intero universo dei dipendenti dell’Istat - peraltro molto interessanti - non sono certo probanti. Nessuno infatti nessuno prevede che effettivamente le domande saranno mai così tante: è ovvio che se si assume l’ipotesi che tutti facciano domanda, solo chi ha due o più “requisiti” risulterà vincitore.

Le domande arrivate finora per il telelavoro speciale sono state 51, di cui 31 da colleghi attualmente già in telelavoro. L’amministrazione non è stata in grado di chiarire quando partirà il progetto per i colleghi interessati.
La nostra richiesta di graduare i punteggi per l’invalidità per il telelavoro ordinario è stata recepita, ma non è chiaro se e come effettivamente saranno cambiati. Lo stesso dovrebbe valere relativamente al punteggio per l’invalidità del coniuge.

La nostra proposta volta a disporre comunque una proroga per chi oggi si trova in telelavoro per gravi motivi o con distanze molto elevate, ma che non rientrassero nel prossimo bando di telelavoro, è stata recepita con favore.

Alcune richieste di modifica del regolamento saranno quindi presentate al Consiglio che si dovrebbe tenere a fine gennaio: probabilmente sull’articolo 20 (i rientri obbligatori, non è chiaro in che modo), sul punteggio per il coniuge e il tipo di documentazione da presentare per il telelavoro ordinario, su come si calcola la distanza, sulla norma transitoria per chi perde il telelavoro, individuando i gravi motivi per i quali si avrebbe una proroga fino a fine 2019.

Per il 30 gennaio le organizzazioni sindacali hanno indetto unitariamente assemblea per concordare le richieste di modifica al regolamento.

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