L’Istat non ha attivato il tavolo di confronto dovuto con le organizzazioni sindacali, dunque l’unico modo per garantirsi almeno una possibilità di vedersi assegnato un progetto di telelavoro è chiedere l'attivazione di un progetto ad hoc.
La direzione del personale, oltre ad aver avviato come previsto e come da noi anticipato le procedure di ulteriore proroga degli attuali progetti, ha pensato bene di avviare di fatto i lavori della nuova e sconosciuta call, chiedendo a dipartimenti e direzioni di confermare o meno i vecchi progetti e indicare i nuovi che intendono attivare. Il tutto in pochissimi giorni, in modo che qualsiasi valutazione appropriata delle esigenze del personale sia resa quanto più ardua possibile.
È quindi concreto il rischio che si ripeta quanto accaduto con la call precedente, quando in alcune direzioni il personale aveva avuto notizia del bando in tempo utile per presentare o almeno chiedere un progetto, mentre in altre nulla di tutto ciò è avvenuto, con la conseguenza che le possibilità di telelavorare erano di fatto nulle.
Sono inoltre altissime le probabilità di ripetere la drammatica esperienza dell’ultimo bando, chiusosi come tutti ricorderanno con assegnazioni che di fatto ignoravano la graduatoria finale proprio in virtù della definizione ex-ante dei progetti di telelavoro, ai quali poi si era assegnati in base alla corrispondenza tra titolo del progetto e attività lavorativa svolta.
È per disinnescare questo meccanismo che invitiamo i lavoratori a inviare via mail ai propri superiori e in copia alla FLC CGIL dell'Istat una richiesta di attivazione di progetto di telelavoro basato sulla propria attività.