Dopo la provocatoria convocazione dello scorso 4 giugno, nella giornata di mercoledì 10 la FLC CGIL ha inviato una nota al presidente dell'Istat, spiegando le ragioni del rifiuto a sedersi al tavolo convocato la settimana precedente.
Giovedì 11 giugno mattina si è svolta un’assemblea dei lavoratori di livello IV-VIII a via Balbo (in collegamento con le sedi territoriali), che ha discusso e votato su come portare avanti le iniziative della vertenza per la valorizzazione professionale, le progressioni e il salario accessorio.
Dopo un ampio dibattito in assemblea sono state votate alcune importanti decisioni, condivise e proposte anche dalla FLC CGIL:
- i sindacati hanno avuto il mandato di portare all'amministrazione una proposta complessiva unitaria sul fondo del salario accessorio 2011-2014. La FLC CGIL ha inviato all’amministrazione la piattaforma sul 2011-2014 venerdì mattina, chiedendo una risposta sui punti ivi elencati
- l'organizzazione di una giornata con conferenza stampa il 22 giugno all'Istat
- l'allargamento ed estensione di alcune modalità di protesta già attive presso alcuni servizi e direzioni a tutto il personale
- i sindacati hanno avuto il mandato di attivare le procedure di raffreddamento propedeutiche all'indizione di uno sciopero di ente.
Nel pomeriggio di giovedì un gruppo di lavoratori è intervenuto durante una riunione "peer" sui giovani all'Istat. Il direttore generale ha risposto minacciando provvedimenti disciplinari individuali. La FLC CGIL ha subito reagito, anche con una nota del segretario nazionale Pantaleo inviata lunedì mattina, difendendo la legittima protesta dei lavoratori.
Nella serata di giovedì alle organizzazioni sindacali è arrivata una convocazione per mercoledì 17 giugno con all'ordine del giorno "stato delle relazioni sindacali", accompagnata da una lunga comunicazione che risponde, o promette di rispondere, su tutti i punti. La FLC CGIL ha inoltre proposto, già mercoledì 10 al coordinamento dei lavoratori IV-VIII e poi giovedì 11 alle altre organizzazioni sindacali, una bozza di comunicazione per iniziare la procedura di conciliazione per indire lo sciopero di ente.
Il tono e il contenuto della nota sono radicalmente diversi dalla quella del 23 aprile scorso e si affrontano (o piuttosto si annuncia di voler affrontare) tutti i temi sul tappeto. Finalmente in particolare si quantificano le risorse storiche dell'articolo 54, cosa che avevamo chiesto di fare all'inizio di questa vertenza.
Il problema è che - a parte i toni e la capacità di affrontare tutte le questioni - su nessuna di queste c'è un atto concreto in vista.
Si continuano infatti a confondere gli strumenti contrattuali da sempre esistenti, come il conto terzi o il piano di razionalizzazione, con la riorganizzazione in atto.
Si continua a non quantificare l'impegno finanziario che si vuole dare per l'applicazione dell'articolo 4 comma 3, che a questo punto - sommato ai residui di gestione del fondo (377mila euro) e agli 877mila euro della disponibilità del fondo storico ex art. 54, potrebbe portare alla soluzione della questione delle progressioni per tutti gli aventi diritto, e contemporaneamente ad un incremento per tutti del salario accessorio.
Sul 2011-2014 nella nota del direttore generale si rimanda a ulteriori documenti su part time e articolo 53 che sono stati inviati ai sindacati lunedì sera.
Da notare che non trova risposta alcuna la richiesta di tagliare il fondo accessorio della dirigenza.
Insomma le buone intenzioni, arrivate dopo l’ennesima rottura del tavolo della scorsa settimana, la ventilata ipotesi di sciopero che ne è seguita e dal costante stato di pressione del personale in questi mesi di mobilitazione, non sono ad ora suffragate da atti concreti, a parte le bozze del bando per l'articolo 42 e sulla mobilità tra profili.
Le relazioni sindacali all’Istat sono a zero.
In questi mesi abbiamo assistito ad una destituzione autoritaria della funzione della contrattazione integrativa. Ad oggi i lavoratori e le organizzazioni sindacali non sono in realtà neanche davvero informati sulle questioni fondamentali che dovrebbero essere oggetto di assoluta pertinenza del tavolo di trattativa. Un quadro allucinante dal quale la delegazione di trattativa esce completamente delegittimata dall'imbarazzante costante per cui ogni volta era in contrattazione senza alcun mandato a trattare né a dare informazioni. Per non parlare delle azioni a scopo di provocazione verso i lavoratori e le organizzazioni sindacali cui i nuovi vertici ci hanno abituato da febbraio a oggi, che ovviamente hanno contribuito solamente all'inasprirsi della mobilitazione già in corso.
Il comunicato diffuso sulla Intranet nel pomeriggio di lunedì 15 giugno a firma del direttore generale contraddice la volontà, espressa nella nota di giovedì scorso, di riprendere una dialettica sindacale. Ancora una volta, ad un’azione di apertura si accompagna un’altra di rottura. Dopo mesi in cui sono state più volte legittimamente interrotte riunioni a vari livelli e per un tempo variabile, si coglie un pretesto per minacciare i lavoratori, a partire peraltro da una ricostruzione falsa di quanto accaduto giovedì: a parte una breve pausa, l’incontro si è infatti svolto sia prima che dopo l’intervento dei lavoratori. Tutto lascia pensare che almeno una parte dell’amministrazione voglia rompere definitivamente i rapporti con i sindacati, per avere mano libera ed agire in modo unilaterale.
Per questo la FLC CGIL ha chiesto, con una nota inviata lunedì 15 pomeriggio, la presenza del presidente Alleva al tavolo di contrattazione. L'amministrazione ha risposto negativamente, visti i precedenti impegni nella giornata del presidente.
Solo venerdì 19 giugno è arrivata una risposta scritta del presidente dell’Istat alla lettera di Pantaleo, in cui Alleva derubrica a questione tecnica la scelta politica di interpretare in questo modo mai visto nel comparto le relazioni con i ministeri vigilanti, una scelta che sta già avendo un impatto sull’intero comparto, che ha come conseguenza un’altra scelta effettivamente anch’essa inedita: quella di sottrarre al confronto sindacale la materia propria della contrattazione integrativa. Tutto ciò non ha nulla di “tecnico”. La risposta del presidente rivendica tra l'altro la "costante presenza" del suo delegato alle riunioni, mentre non si fa alcun riferimento alle minacce di procedure disciplinari ventilate in questi giorni. Infine si dichiara la disponibilità a un incontro con la segreteria nazionale della Flc Cgil, che sarà fissato.
Mercoledì 17, prima dell'incontro di trattativa, si è svolta un'affollata assemblea nell’aula magna di via Balbo, che ha fatto il punto della situazione, alla luce del comunicato inviato dal direttore generale in allegato alla convocazione del 17 e della documentazione su part time e articolo 53 inviata nella tarda serata di lunedì alle organizzazioni sindacali. Quindi si è aperta una discussione sull’organizzazione del movimento e su come proseguire la vertenza.
Durante l'incontro di trattativa, al quale ha partecipato anche il segretario nazionale Flc Cgil con delega per gli enti di ricerca Francesco Sinopoli, si è discusso inizialmente e prioritariamente delle modalità di questa vertenza, condotta fin qui dal direttore generale contro i lavoratori. Da una parte è stato fortemente criticato l'atteggiamento tenuto dal direttore generale Antonucci sulla vertenza, visto che sta gestendo le trattative fuori dall'Istituto, senza nemmeno informare le rappresentanze dei lavoratori, comportamento mai visto negli enti di ricerca, se non in quelli commissariati. Dall'altra è stato duramente attaccato l'atteggiamento minaccioso verso il personale in mobilitazione, mostrato ancora una volta con il comunicato pubblicato sulla intranet lunedì 15, comunicato che peraltro dichiara una falsa interruzione di evento, per una pausa durata pochi minuti: è inaccettabile e troverà il netto contrasto non solo della Flc Cgil, ma di tutta la Cgil.
Sul merito, sono stati espressi dubbi sia sulla quantificazione dell'importo storico delle risorse spese per l'articolo 54 dal 2001 a oggi, su cui abbiamo chiesto una documentazione aggiuntiva, oltre a copia integrale della lettera che il direttore generale ha dichiarato di aver inviato al Mef circa 10 giorni fa. Sulla scelta di inserire queste risorse all’interno del fondo del salario accessorio o meno, non è stato chiarito dalla risposta di Antonucci, che ha detto di volere aggiungere le risorse sul fondo del 2015.
Per ripristinare un minimo di relazioni sindacali improntate alla "trasparenza e comunanza" (termini utilizzati dal direttore generale), abbiamo chiesto, d'ora in poi, di informare preventivamente le organizzazioni sindacali sulle "proposte" dell'amministrazione e le risposte eventuali degli interlocutori esterni all'Istat.
Anche sull'articolo 53 è stata annunciata nuova documentazione, che dimostrerebbe, secondo l’amministrazione, la correttezza dell'operato dell'Istat negli scorsi anni.
Sui risparmi del part time e della RIA, finalmente abbiamo chiarito cos'è successo nel passato, mettendo insieme le varie informazioni ricevute nei mesi scorsi. Abbiamo chiesto di avere nella sua interezza la relazione tecnica sul fondo 2006, perché dalla nota ricevuta sembrerebbe che la responsabilità del mancato inserimento di quei fondi dipenderebbe da come fu scritta all'epoca. In una prima versione dell'accordo sindacale infatti era previsto l'inserimento di quei fondi, che furono cassati dai revisori.
Abbiamo quindi riepilogato e chiarito i punti della piattaforma approvata in assemblea giovedì 11 giugno e inviata dalla Flc Cgil all'amministrazione venerdì 12.
Non c'è stato tempo di discutere dei singoli punti, per cui è stata annunciata un'altra convocazione, che è arrivata oggi giovedì 18, per il prossimo giovedì 25 giugno.
A margine, è stato annunciato che si sta preparando una call di mobilità generale legata alla modernizzazione, mentre da subito dovrebbe partire una call specifica per la Contabilità Nazionale, inviata in bozza venerdì 19 giugno alle organizzazioni sindacali.
E' stato inoltre certificato l'accordo sindacale sui benefici assistenziali del 2013, quindi i sindacati sono stati chiamati alla firma definitiva per venerdì 19 giugno, in seguito alla quale si procederà all'erogazione dei rimborsi.
Abbiamo ricordato che chiediamo che siano effettuati i tagli previsti dalla legge anche alle risorse per il trattamento accessorio dei dirigenti, tecnici e amministrativi. Anche su questo la risposta è stata che l’amministrazione ci starebbe ragionando tecnicamente.
Sul bando ex articolo 42 abbiamo invitato l’amministrazione ad andare avanti e a calcolare i risparmi del 2009-2014 su quelle risorse, che vanno aggiunti anch’essi al fondo del salario accessorio.
Sulla mobilità tra profili (articoli 52 e 65) abbiamo invitato l’amministrazione a una revisione della pianta organica prima di procedere, e a considerare i vincitori delle ultime procedure, inquadrandoli anche retroattivamente. Il direttore generale su questo punto ha dimostrato grande confusione, non avendo compreso che le procedure inviate in bozza dall’amministrazione hanno vigenza dalla fine del 2015, e dichiarando che non c’è nessuna intenzione di rivedere la dotazione organica: il che significherebbe che gli spazi per la mobilità tra profili, ma anche per le progressioni ex art. 54 sarebbero limitatissimi. Questa affermazione è stata quindi smentita a mezza bocca dall’amministrazione, ma la questione va assolutamente chiarita.
Dopo la riunione è proseguita nel pomeriggio l'assemblea dei lavoratori, che ha deciso di continuare la mobilitazione con gli appuntamenti già decisi, a partire dalla giornata di lunedì 22 giugno a via Balbo, preparata da assemblee di sede che si sono tenute giovedì.
La Flc Cgil ha inoltre proposto che organizzazioni sindacali e lavoratori facciano proposte di modifica e/o integrazione alla piattaforma allegata alla nota che prepara allo sciopero di ente entro venerdì, per inviare la lettera lunedì 22 e far partire quindi le procedure di conciliazione necessarie alla proclamazione dello sciopero.
Rimangono infatti intatte tutte le criticità sulla capacità dell’amministrazione di gestire la vertenza e sulla reale volontà di risolverla. Continua un atteggiamento dilatorio sulle risposte tecniche e minaccioso nei confronti del personale in agitazione. Anche durante l’incontro di mercoledì Antonucci non ha assolutamente fugato la possibilità di provvedimenti di natura disciplinare nei confronti dei lavoratori presenti il pomeriggio di giovedì 11 al comitato della peer review continuando a dichiarare falsamente che la riunione si sarebbe interrotta, mentre il fatto che, a parte una breve pausa, la riunione si sia svolta prima e dopo il “blitz” è suffragato da numerose testimonianze, il che si aggiunge al grave comportamento di fatto antisindacale nella gestione "tecnica" della vertenza.
L’appuntamento è quindi per lunedì 22 dalle 8 alla sede centrale di via Balbo.