La scorsa settimana siamo venuti a conoscenza dell'incresciosa situazione che si è originata dal cambio di appalto della gestione dei "punti ristoro" delle sedi romane dell'Istat. La ditta uscente, Ladisa, ha licenziato tutti i dipendenti al 30 giugno, data di fine dell'appalto, contravvenendo al divieto legislativo di licenziamento durante l'emergenza. La ditta subentrante, la Siarc, avrebbe concordato la ripresa dell'operatività delle mense per il 1° settembre, assumendo quindi solo in quella data il personale avente diritto in base alla clausola sociale.
La FLC CGIL ha scritto all'Istat insieme alla FILCAMS venerdì 26 giugno, chiedendo di attivarsi e farsi garante della continuità lavorativa e di reddito dei lavoratori degli appalti. Martedì 30 giugno alcuni rappresentanti RSU dell'Istat di Roma hanno partecipato al presidio indetto da un folto gruppo di lavoratrici e lavoratori delle mense Istat di Roma, che ha ottenuto un incontro con il direttore della DCAP. Lo stesso giorno la RSU ha chiesto un incontro all'amministrazione sull'argomento, che è stato sollecitato durante l'incontro del 1° luglio dalla FLC CGIL. Il direttore generale ha assicurato che sarà convocato un incontro nei prossimi giorni e ha comunicato la volontà di attivarsi per arrivare a una soluzione positiva della vicenda.
La FLC ha inoltre sollevato un altro caso simile che riguarda la ditta di pulizie della sede Istat di Palermo. Anche in questo caso è stata inviata una nota congiunta con la FILCAMS provinciale.