Dopo l'incontro del 4 dicembre con sindacati e RSU di Roma, la FLC CGIL, in attesa di avere la documentazione promessa dall'amministrazione sul nuovo capitolato per i punti ristoro e le macchinette di Roma, ha inviato una nota con varie proposte, che hanno l'intento di una migliore qualità del servizio, sia per quanto riguarda i lavoratori in appalto, sia per la qualità dei prodotti erogati al personale dell'Istat.
Nello specifico, abbiamo proposto che nel capitolato siano presenti alcuni elementi:
- La destinazione del cibo non somministrato a organizzazioni non lucrative che effettuano distribuzione gratuita di cibo a indigenti
- Nella fase di somministrazione e consumo dei pasti dovranno essere impiegate posate, stoviglie e bicchieri riutilizzabili, ponendo fine all’uso della plastica.
- La messa a disposizione in numero congruo di brocche e bicchieri per usufruire del dispensatore di acqua.
- L’utilizzo di almeno il 20% di prodotti biologici
- L’utilizzo di almeno il 30% prodotti IGP e DOP
- L’utilizzo di almeno il 50% di frutta e verdura fresche e di stagione
- L’impegno a preferire nella scelta dei prodotti di produzioni che avvengono nella zona in cui viene erogato il servizio (Chilometri Zero)
- Garantire – con una rotazione quotidiana - un pasto per coloro che presentano intolleranze alimentari o seguono diete specifiche
- L’utilizzo di detersivi e materiali per la pulizia ecosostenibili
- L’utilizzo di elettrodomestici di classi ad alto risparmio energetico
Si chiede inoltre che l’aggiudicatario garantisca con specifici vincoli e penalizzazioni:
- il corretto e regolare pagamento del personale impiegato nei servizi.
- una corretta gestione della raccolta differenziata dei rifiuti
- un’informazione agli utenti relativamente a provenienza territoriale e stagionalità degli alimenti nonché alla corretta gestione della raccolta differenziata dei rifiuti
Per quanto riguarda le macchinette erogatrici di bevande, non dovranno più utilizzare bicchieri in plastica e le macchinette erogatrici di alimenti e bibite, almeno il 50% dei prodotti dovrà avere certificazione biologica o etica.
Infine chiediamo che in qualsiasi momento sia data facoltà alla commissione mensa di visitare i locali adibiti alla preparazione, distribuzione e consumo dei cibi e richiedere documentazione relativamente all’origine e certificazione dei prodotti alimentari utilizzati nei punti ristoro. I criteri di composizione della commissione mensa, devono essere trasparenti e garantire la presenza in ogni sede dove si predisporrà il servizio.