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ISTAT: se questo è un piano di fabbisogno

Qual è il progetto assunzionale del presidente Blangiardo?

16/03/2019
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A fine gennaio il Consiglio dell'Istat ha approvato il "piano della perfomance 2019-2021", all'interno di un documento che ha come titolo "Quadro strategico, Piano di attività e performance 2019-2021".

Si tratta di un documento di 148 pagine, che in gran parte ricalcano quelle dei precedenti piani. Difficile pensare che potesse essere diverso, visto anche che il Consiglio lo ha approvato in assenza di un Presidente.

Abbiamo già commentato alcuni elementi del Piano, come l'inserimento all'interno degli obiettivi del 2019 del lavoro agile (pag. 54).

Tre pagine e mezzo del documento (da 113 a 116) sono dedicate a un paragrafo intitolato "Il fabbisogno del personale". Qualcuno, con un grande sforzo di immaginazione, potrebbe interpretarlo come il nuovo "piano triennale di fabbisogno", anche perché la norma (il Dlgs. 218/2016) prevede che il piano dei fabbisogni sia approvato insieme al Piano triennale delle attività, regola che l'Istat ha peraltro sistematicamente disatteso.

Le prime righe sono già abbastanza chiare sulla volontà dell'Istituto di eludere anche per quest'anno la prescrizione normativa. Si legge infatti:

"La predisposizione del Piano del Fabbisogno del Personale per il triennio 2019–2021 fa riferimento nel presente documento a quanto previsto dal vigente Piano di fabbisogno 2018-2020 e conferma la necessità di una riflessione sulle aree di competenza e sulle professionalità necessarie all’attuazione del programma di modernizzazione adottato dall’Istituto."

Traduciamo per i non avvezzi al linguaggio burocratico dei documenti dell'Istat: il consiglio, non avendo la minima idea di cosa fare, conferma per ora quello che era previsto nel già minimalista piano di fabbisogno 2018-2020.

L'unica cosa certa è che anche quello che era stato programmato nel piano di fabbisogno 2018-2020 è rimasto sulla carta:

- i concorsi banditi al I, II e III livello sono fermi, in attesa degli esiti dei ricorsi e del nuovo presidente

- i concorsi al V livello per le categorie protette sono partiti a dicembre 2018, in extremis, e le prove sono state già "prontamente" rinviate

- dei 5 comandi da altre amministrazioni previste, uno solo è stato concretizzato

- non risultano avvenuti nemmeno i 3 ingressi per "mobilità obbligatoria"

Le uniche assunzioni reali fatte sono gli scorrimenti delle vecchie graduatorie: quelle di III livello del 2004 e quelle di VI del 2011. Dubitiamo peraltro che i numeri presenti nella tabella siano veri, perché ci risultano rinunce e richieste di proroga in entrambi i casi.

E' anche per questo che continuiamo a chiedere lo scorrimento delle altre graduatorie in piedi: quelle dell'articolo 15 di I e II livello, quelle di concorso di I livello (che abbiamo sostenuto attraverso i ricorsi), e quelle di VI livello, che attualmente scadono a settembre e possono costituire l'unico vero segnale immediato di rilancio occupazionale dell'Istat.

Per quanto riguarda la tabellina sui pensionamenti previsti, riscontriamo che già ad oggi, secondo il nostro monitoraggio di comunicati e ordini di servizio, quando ancora non è esplosa la bomba Quota 100, le cessazioni già previste per il 2019 sono almeno 45, contro le 27 del "Piano".

Quelle 4 pagine sono quindi con tutta evidenza un semplice "aggiornamento" su quanto è stato fatto rispetto al piano di fabbisogno 2018-2020. 

Ribadiamo quello che abbiamo scritto più volte in questi mesi, anche nella lettera al neopresidente Blangiardo. Occorre valorizzare il personale con tutti gli strumenti a disposizione, rilanciare l'articolo 15 e bandire concorsi solo ai livelli di base, una volta completati gli scorrimenti. Bisogna inoltre accelerare per trovare il modo di attuare quanto prima l'articolo 54 (come scritto a pagina 114 del documento e a pagina 14 del piano di fabbisogno 2018-2020) e gli anticipi di fascia, nonché per programmare tutti gli altri istituti contrattuali, come la mobilità tra profili. Per il piano di fabbisogno è prevista dalle norme e dal CCNL una informazione preventiva alle organizzazioni sindacali, quindi ci aspettiamo di poterci confrontare quanto prima sul Piano 2019-2021.

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