Questa mattina una delegazione di lavoratori, riunita in assemblea, ha chiesto ed ottenuto un incontro al Direttore Generale, Maria Carone.
L'incontro si è svolto in presenza di Paolo Weber, direttore del patrimonio e di Antonino Costantino, direttore del personale.
I lavoratori hanno consegnato una lettera, indirizzata anche al presidente pro tempore Antonio Golini, nominato ma non insediato la scorsa settimana alla guida dell'Istat.
L'amministrazione non ha potuto far altro che confermare lo stato di assoluta paralisi sulla gestione delle sedi. In particolare i lavori che dovrebbero mettere in sicurezza via Balbo sono tuttora in attesa della "imminente" definizione di un nuovo piano concordato tra Provveditorato e Vigili del fuoco. Il piano di allocazione generale del personale nelle sedi romane dell'Istat è invece chiuso nei cassetti del Direttore Generale, in attesa dell'insediamento del nuovo presidente, per "correttezza istituzionale".
Su mobilità straordinaria e telelavoro l'amministrazione sembra essersi chiusa in vicolo cieco: non è stato predisposto nulla, mentre è peraltro sospesa anche la mobilità "ordinaria" derivata dalla call del 2012.
La dottoressa Carone si è quindi impegnata a incontrare i lavoratori a via Tuscolana il prossimo 10 luglio. Sarà l'occasione per confrontarsi direttamente sui numerosi problemi della sede, ma anche per seguire gli sviluppi della vicenda in generale, visto che dall'incontro è emerso che nei prossimi giorni si dovrebbero chiarire alcuni aspetti chiave, cosa di cui è lecito dubitare.
Di seguito il testo della lettera consegnata oggi dai lavoratori.
Secondo l’Ordine di servizio n.51 del 7 maggio 2013, 102 dipendenti Istat avrebbero dovuto lasciare entro il 22 maggio la sede di via Balbo e trasferirsi presso le sedi di Via Tuscolana e di Viale Liegi, in base alla seguente motivazione: “per prevenire e ridurre i rischi per la salute e la sicurezza dei dipendenti dell’Istituto, nonché i rischi incendio della sede di via Balbo, è necessario dare immediata attuazione alle “limitazioni di esercizio” disposte dalle autorità competenti”.
Allo stato attuale (27 giugno 2013) la situazione è la seguente:
Nonostante la disponibilità di numerose stanze vuote al terzo e al quarto piano di via Balbo, molti colleghi lavorano tuttora nelle aree interdette dai Vigili del Fuoco (c.d. corridoi ciechi);
Nessuno dei lavori indicati come “imminenti” è iniziato, pertanto permangono i rischi paventati dai Vigili del Fuoco nel caso di incendio;
Ad oggi non c’è traccia del “programma di razionalizzazione delle diverse sedi romane” annunciato dall’Amministrazione per il mese di giugno.
I lavoratori Istat già mobilitati chiedono pertanto di fornire risposte in merito ai temi citati visto che alle precedenti richieste di chiarimento – prot. 240 del 19/03/2013 e prot. 23475 del 24/04/2013 – ad oggi non è stato dato alcun seguito.
Si resta in attesa di cortese e sollecito riscontro.
Roma, 27 giugno 2013 Lavoratori Istat già mobilitati