Martedì 28 luglio si è svolto l'ultimo incontro per definire alcuni criteri generali e regole per la ripartenza dell'attività in presenza, al momento prevista all'Istat a partire dal 31 agosto, quando dovrebbero riaprire alcune sedi romane. L'intenzione dell'amministrazione è di riaprire tutte le sedi, comprese quelle regionali, entro il mese di settembre. Il confronto ha portato alla sottoscrizione di un nuovo verbale di intesa, dopo quelli del 9 giugno e del 9 luglio.
Rimangono ancora da definire molte questioni, tra cui quella dei buoni pasto (al momento riconosciuti in lavoro agile solo fino al 31 luglio), quella dell'indennità di turno (dalla quale sono esclusi alcuni lavoratori), e quella dei telelavoratori nuovi (ancora non sono partiti i progetti: abbiamo sollecitato l'avvio quanto prima) e vecchi (abbiamo chiesto un prolungamento fino a dicembre).
Di seguito il comunicato unitario.
ISTAT: FIRMATA ULTERIORE INTESA CON L’AMMINISTRAZIONE
SUI CRITERI PER LA RIPRESA DELL’ATTIVITÀ IN PRESENZA
Dopo gli incontri delle scorse settimane, è stata raggiunta una nuova intesa, che alleghiamo, tra le organizzazioni sindacali FLC CGIL, FIR CISL, UIL Scuola RUA, Gilda Unams e Snals Ricerca e l’amministrazione sui criteri generali per la ripresa delle attività in presenza all’Istat. Il verbale prende in considerazione le norme e i precedenti accordi, l’articolo 263 del DL Rilancio, la circolare numero 3 di Funzione Pubblica del 24 luglio, e il protocollo firmato nella stessa dalla ministra con le confederazioni sindacali a livello nazionale.
Fino al 28 agosto rimangono all’Istat immutate le attuali misure di contenimento, con l’apertura della sola sede di via Balbo 16. La modalità ordinaria di lavoro resta lo smart working straordinario (codice 602). Le date previste ad oggi dall’amministrazione per la riapertura delle sedi romane sono:
- 31 agosto: Via Balbo 39 e Via Tuscolana
- 7 settembre: Via Depretis 74
- 15 settembre: Piazza Marconi
- 30 settembre: Viale Liegi - compatibilmente con lo stato di avanzamento dei lavori di manutenzione dello stabile.
Per quanto riguarda le sedi territoriali, dovrebbe essere formalizzato un calendario delle aperture nei prossimi giorni, con l’obiettivo, nel corso del mese di settembre, di riaprire tutte le sedi.
Nel verbale sono fissati alcuni criteri generali per il ritorno, graduale e prudenziale, al lavoro in presenza del personale. Sono ribaditi, estendendoli fino al 31 dicembre 2020, molti dei principi che erano stati concordati con il verbale del 9 giugno e che erano fissati fino al 31 luglio. Con il DL Rilancio è decaduto il principio delle “attività indifferibili da svolgere in presenza”.
I criteri principali di cui tenere conto sono la tutela della salute dei dipendenti e degli utenti, la responsabilità sociale, la protezione delle persone più fragili .
Il primo criterio per il rientro sarà il risultato dello screening del medico competente di ciascuna sede, che valuterà per quali dipendenti, necessari di maggior tutela, è opportuno proseguire con il lavoro agile: l’elenco sarà comunicato ai dirigenti. Per quanto riguarda le sedi romane, tra la seconda metà di agosto e la prima parte di settembre, il medico competente somministrerà quindi nuovamente un questionario. Gli RLS hanno inviato alcune osservazioni al medico, anche sulla base delle segnalazioni dei dipendenti.
Sono mantenute le regole di distanziamento fisico che prevedono al massimo una persona per stanza, un affollamento massimo complessivo per ciascuna sede e struttura, lo svolgimento delle riunioni in modalità webmeeting.
A ridosso delle riaperture i dirigenti predisporranno un piano di rientro, tenendo conto anche di eventuali criticità afferibili a:
- la presenza di figli minori di 14 anni
- la necessità documentabile di cura e assistenza di familiari
- il pendolarismo da una provincia diversa dalla sede di lavoro.
Il piano di rientro, comunicato dal dirigente in forma scritta ai dipendenti, dovrà prevedere una rotazione settimanale e di norma ciascun dipendente occuperà la postazione a lui assegnata, in modo da semplificare il processo di sanificazione.
Il dirigente dovrà tenere conto anche della maggiore o minore propensione dei singoli dipendenti a lavorare in presenza.
Il programma dei rientri prevederà, di norma, almeno il 50% di lavoro agile per ciascun lavoratore.
I criteri elencati si intendono validi, salvo eccezioni motivate e di maggior tutela, per tutte le sedi dell’Istat, comprese quelle territoriali.
Per monitorare i piani di rientro, le condizioni di sicurezza delle sedi e il rispetto dei criteri definiti dall’intesa sono in corso di costituzione i comitati regionali, con la presenza di RSU, RLS e organizzazioni sindacali rappresentative, e il comitato nazionale, con la presenza delle organizzazioni sindacali rappresentative. Sollecitiamo la costituzione dei comitati ad oggi ancora mancanti.
L’organizzazione di ciascun rientro nelle sedi dovrà prevedere l’informativa e confronto con RSU e le organizzazioni sindacali rappresentative.
Nelle more di una contrattazione a livello nazionale e di ulteriori sviluppi del confronto a livello di ente, sono state definite alcune ulteriori regole per il lavoro agile (602) fino al 31 dicembre.
Il dipendente definirà col proprio dirigente una fascia oraria di contattabilità telefonica di 3 ore, dovrà controllare frequentemente la posta elettronica, di norma almeno una volta al giorno, dovrà verificare preventivamente che il luogo di lavoro abbia un livello adeguato di connessione sia internet sia telefonica.
Sarà quindi possibile utilizzare una serie di permessi orari, nelle fasce di contattabilità, quali il permesso 104, l’allattamento, la partecipazione ad assemblea sindacale, il permesso per gravi motivi (529), quello per accertamenti diagnostici (587H), ecc. La giornata lavorativa sarà quindi completata fino alle 7 ore e 12 con uno specifico codice (602H).
Fino al 31 ottobre le attività a turno continueranno ad essere possibili anche da remoto. Entro il 31 ottobre si svolgerà un ulteriore confronto, in particolare sul lavoro in turno e la definizione di linee guida sugli obiettivi assegnati in lavoro agile ai dipendenti. E’ ribadito l’impegno a un confronto sugli incentivi alla mobilità.
Nell’intesa viene riaffermato il principio del diritto alla disconnessione, e quindi - nelle more dell’adozione di specifiche linee guida - il diritto di ciascun dipendente a non essere contattato e a non rispondere alle comunicazioni di lavoro inviate tramite qualsiasi strumento (telefono, email, whatsapp, messaggi...) dopo le 18.30 e prima delle 8.30 durante la settimana, nel weekend, nei giorni festivi e nelle giornate di assenza preventivamente comunicate.
Sulla corretta applicazione dei criteri definiti dall’intesa sarà necessario un monitoraggio costante. Per questo chiediamo al personale di segnalare eventuali problemi alle organizzazioni sindacali.
FLC CGIL - FIR CISL - UIL Scuola RUA - Gilda Unams - Snals Ricerca
3 agosto 2020