In alcuni servizi dell'Istituto è circolato un "invito" a prendere le ferie il venerdì prima e il martedì dopo pasqua. Se è ovvio che - anche in piena emergenza coronavirus - è diritto di tutti i dipendenti scegliere se e come utilizzare le ferie, non è chiaro perché invece dovrebbero essere i dirigenti a "spronare" in modo più o meno diretto a ferie forzate non volute, al di là della consumazione delle ferie del secondo anno precedente, da utilizzare entro fine giugno.
Di seguito la nota unitaria inviata oggi dalle organizzazioni sindacali dell'Istat.
Sono giunte alle Organizzazioni Sindacali notizie di dirigenti che avrebbero "invitato" il personale a utilizzare ferie al posto del codice 602, in prossimità della Pasqua.
A fronte di una attestazione di grande professionalità rivolta ai lavoratori dell'Istat per come hanno assorbito una modifica radicale del modo di lavorare, nonché di adattamento alla nuova modalità di vita a seguito dell'emergenza Corona Virus, davvero sembra un paradosso spingere a utilizzare le ferie in un periodo di isolamento totale.
Benché questo sia indicato nelle norme dei DPCM, è però chiaramente detto che le ferie e altro, vanno impiegate in subordine se non è utilizzabile la modalità di lavoro agile, stabilita come prioritaria.
Pensiamo che responsabilità chiami responsabilità, mentre atteggiamenti inutilmente vessatori, soprattutto in una situazione di stress lavorativo, emotivo, psicologico, non aiuti a trovare quel senso di appartenenza, di partecipazione e collaborazione che ha distinto l'Istat, tutta, in questo mese di emergenza.
Cordiali saluti
Lorenzo Cassata – FLC CGIL
Gianluca Giuliani – FIR CISL
Fabrizio Monteleone – UIL Scuola Rua
Silvia Montagna e Claudio Nalli – Gilda Unams
Fabio Agrimi e Patrizia Altieri – SNALS CONFSAL