Nonostante le ripetute richieste della FLC CGIL e delle altre organizzazioni sindacali, a sfregio delle tantissime firme raccolte in pochissimo tempo, la forzatura con la quale qualche mese fa l’ex direttore generale Antonucci ha voluto imporre la chiusura di tutte le sedi dell’Istat per l’intera settimana di ferragosto è rimasta intatta.
L’ipotesi di iniziare a sperimentare lo smart working già da questo mese si è dimostrata fantascienza, persino per i soli lavoratori della DCME, impegnati in queste settimane a traslocare sulle varie sedi.
Non è stata accolta nemmeno la proposta – anche questa motivata e reiterata in tutte le occasioni dalla FLC CGIL – di limitare la chiusura nelle giornate del 12, 13 e 14 agosto alle sedi romane (visto che in quelle territoriali il risparmio è decisamente trascurabile), lasciandone aperta una - quella centrale – consentendo a chi dovesse o volesse di lavorarci, nel pieno rispetto del nostro contratto (art. 59 comma 2 del CCNL 1998/2001), a quanto ci risulta anche a fronte di richieste motivate in tal senso e a costo di pregiudicare le attività dell’Istituto. Non sarebbe stato per niente complicato decidere – come avevamo proposto - di aprire la sede a chiunque avesse voluto.
E’ l’ennesima occasione sprecata di usare un po’ di buon senso, a favore dei lavoratori ma anche di un’efficace organizzazione dell’attività.
Tanti auguri quindi di buone feste a tutti, auspicando che dagli errori si impari e che si parta al più presto con il lavoro agile per tutti anche all’Istat.
FLC CGIL, 8 agosto 2019