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Dirigenza amministrativa: l'ISTAT aumenta gli stipendi con una delibera nascosta

La FLC CGIL chiede trasparenza sulla retribuzione di posizione

19/11/2013
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Il DPR 166/2010 e il conseguente regolamento di organizzazione dell'aprile 2011, fortemente voluti dall'ex presidente Giovannini, hanno "riorganizzato" recentemente l'Istat. 

La FLC CGIL contestò duramente nelle varie sedi l'impianto del decreto, le cui conseguenze erano già prevedibili e previste: aumento dei livelli gerarchici, impennata dei costi, accentramento di poteri sulla figura del presidente, burocratizzazione.
Fra le altre cose, il riordino dell'era Giovannini ha introdotto due nuove figure: una già presente nel passato e abolita con il precedente "riordino" a firma Biggeri, quella del capo dipartimento, l'altra quella del "dirigente amministrativo". 
La FLC CGIL ha patrocinato il ricorso dei dipendenti contro il "concorso" per i dirigenti amministrativi di seconda fascia, vincendo in primo grado. Siamo oggi in attesa dell'appello. 
Nel frattempo i vincitori sono entrati nei ruoli dell'Istituto e dopo un periodo di formazione hanno avuto l'incarico per cui avevano concorso, sostituendo i vecchi capiservizio. Il trattamento economico prevede, dal loro ingresso, un'indennità di posizione (parte fissa) pari a 12.155,61 euro l'anno. Ma ad aprile l'allora direttore generale dell'Istat Maria Carone firmò la delibera, senza consultare le organizzazioni sindacali, che predispone un maxifondo accessorio di 453mila euro per 8 persone, ovvero mediamente quasi 60mila euro a testa! Da notare che l'Istat ha calcolato l'importo del fondo in base al "confronto con enti di ricerca analoghi per dimensione, comparto e complessità", mentre il salario accessorio dei dipendenti dell'ente è notoriamente tra i più bassi del comparto.
Ai sindacati arrivò, pochi giorni dopo, la convocazione per "trattare" sulla distribuzione delle risorse. Come FLC CGIL chiedemmo chiarimenti sull'importo per noi inaccettabile, e l'incontro saltò.
settembre, quando la dottoressa Carone si avviava alla fine del suo percorso professionale all'Istat, arrivò di nuovo una convocazione, stavolta senza nemmeno invitare la FLC CGIL. Replicammo con una dura diffida, e anche quella volta l'incontro è quindi saltato.
Durante il mese di ottobre è arrivata la notizia che nella busta paga dei dirigenti amministrativi la "retribuzione di posizione" avrebbe fatto un balzo: dai 12mila precedenti, ora supera i 30mila euro l'anno, con un aumento mensile di circa 1.500 euro lordi (per 13 mensilità)!
La delibera 632 del 2 ottobre 2013 sarebbe all'origine di questo "aumento", un "anticipo" dell'aumento previsto dalla delibera di aprile scorso, e inattuabile completamente senza il consenso dei sindacati. Abbiamo chiesto, anche per iscritto, una copia della delibera in questione, che non appare né sulla intranet, né fra i provvedimenti inviati per informativa alle organizzazioni sindacali.
Era davvero così urgente erogare questo anticipo? Non è che per caso stanno arrivando negli stipendi anche gli arretrati dei mesi precedenti?
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