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Salario accessorio: solo risorse variabili per la modernizzazione dell’Istat

Durante la riunione di contrattazione di lunedì 1 agosto il direttore generale ha illustrato i risultati dell'incontro tenutosi venerdì scorso tra Istat e rappresentati di MEF, FP e ARAN.

03/08/2016
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Durante l'incontro del 1° agosto, l'amministrazione ha relazionato sul primo tavolo con Ministero dell'economia (MEF), ARAN e Funzione Pubblica (FP) in merito ai fondi del salario accessorio. E' stato finalmente accettato il principio che la norma contrattuale (articoli 4 e 9 comma 3 del CCNL 2000-2001) è tuttora applicabile. Su questo punto principalmente, insieme all'idea di recuperare in un fondo specifico le risorse "storiche" per i passaggi di livello, la FLC CGIL ha impostato tutta la vertenza sulla contrattazione integrativa all'Istat (e in altri enti) da oltre un anno e mezzo, in base alla quale in relazione alla modernizzazione e alla riorganizzazione si dovesse incrementare il fondo del salario accessorio. Il problema è che - in base a un evidente input politico - i ministeri vigilanti vorrebbero che le risorse aggiuntive fossero "variabili" e non "fisse".

Di seguito il comunicato unitario FLC CGIL, FIR CISL, UIL RUA e ANPRI.


Sulla questione delle risorse dell'articolo 4 e articolo 9 comma 3 (870mila euro) tutti gli interlocutori istituzionali hanno concordato sul fatto che le risorse, se aggiunte al fondo del salario accessorio, devono essere considerate di natura variabile, e che  quindi non potranno finanziare poste fisse, come le progressioni economiche, i passaggi di livello o l’incremento dell’indennità di ente mensile per i lavoratori di livello IV-VIII e l’incremento mensile dell’indennità per oneri specifici per i I-III.

Si tratta, come è evidente di un’interpretazione arbitraria, dettata con forti probabilità da ragioni più politiche che tecniche, che – secondo quanto emerso dalla riunione con MEF, ARAN e FP - riguarderà tutti gli enti di ricerca: l’ennesimo sopruso degli organi vigilanti sulle prerogative contrattuali.

L’Amministrazione ci ha riferito di aver insistito sul “carattere fisso” dei servizi in più che l’Istat svolge a seguito del processo di modernizzazione (a motivo dei quali è stata riconosciuta la necessità dell’incremento), ma ha riferito di aver dovuto prendere atto che la posizione degli organi vigilanti non era disponibile a mediazioni di alcun tipo. 

Tali incrementi, pur se considerati "variabili", dovranno diventare permanenti: abbiamo chiesto quindi all’Amministrazione di inserirli immediatamente nella costituzione dei fondi sia per il 2015 che per il 2016, in modo che tendenzialmente sia evidente che l'Istat ha intenzione di utilizzarli ogni anno. Allo stesso tempo abbiamo chiesto che queste risorse siano eventualmente destinate a finanziare le poste variabili del salario accessorio, a cominciare da straordinari e produttività. Il direttore generale ha mostrato alcune perplessità su questa eventualità che comunque sarà oggetto di discussione nel prossimo incontro.

Si è inoltre riaperta la partita del recupero delle risorse storiche dell'articolo 54, sul quale - pur con interpretazioni ancora non chiare - i ministeri avrebbero ammesso che c'è un "errore" nella circolare del febbraio 2011 e quindi probabilmente verrà prodotto un nuovo parere, valido per tutti gli enti di ricerca. Nel nuovo e ultimo incontro che si terrà giovedì tra Istat, MEF, FP e ARAN si dovrebbe chiarire in che modo recuperare le risorse. Se infatti non ci sarebbero dubbi sulla possibilità di recuperare le risorse per il futuro, esistono diversi scenari sul recupero delle risorse passate e su quale fondo queste risorse debbano confluire (nel salario accessorio o in un fondo a parte). 

Da questi due incontri l'Istat si aspetta due verbali con indicazioni sul da farsi per l’applicazione dell’art. 54 e degli articoli 4 e 9 comma 3.

Sui precari la Funzione Pubblica avrebbe dato l'ok a una norma di stabilizzazione a carico del MEF da inserire nella prossima legge di stabilità. Servirebbero 12 milioni (+2,5 milioni che l'Istat ha già approntato dal turnover per i “concorsi D'Alia”). Ci saranno aggiornamenti a settembre, dopo un confronto con il MEF sulle risorse. Abbiamo chiesto di inserire nella norma anche l'utilizzo dei risparmi del censimento agricoltura, oltre a un incremento della dotazione organica.

Al termine dell’incontro abbiamo chiesto:

- articoli 53 e 54: un chiarimento definitivo sul numero degli aventi diritto;

- conto terzi:  i revisori hanno chiesto variazioni al regolamento, che dovranno essere fatte a breve.

- accordo 2014 per i lavoratori IV-VIII: i revisori avrebbero rilevato che la "valutazione" così com'è, identica agli accordi degli anni 2011-2013, è troppo blanda e ne hanno rinviato quindi l'approvazione ai primi di settembre

- accordi per i I-III 2012-2014: sono stati certificati.

- articolo 42: abbiamo chiesto aggiornamenti. La delegazione dell'amministrazione, non avendo al momento informazioni in merito, si è impegnata a fornire informazioni al prossimo incontro.

- anticipi di fascia: li abbiamo sollecitati ma ancora non c'è stata formulata alcuna proposta.

- scorrimenti di graduatoria l'amministrazione ha intenzione di parlarne nell'ambito della discussione sul piano di fabbisogno 2016-2018, in autunno.

Dopo la riunione con MEF, FP e ARAN di giovedì ci sarà un nuovo incontro con i sindacati, calendarizzato per venerdì mattina alle 11.45. 

Abbiamo chiesto che l'amministrazione porti al tavolo, al prossimo incontro, una bozza di accordo 2015-2016 aggiornata ai risultati degli incontri con gli organi vigilanti.

FLC CGIL - FIR CISL - UIL RUA - ANPRI

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