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Occupata la Presidenza dell’ISTAT

Oltre cento rilevatori precari dell’Istat hanno occupato la presidenza dell’Istituto Nazionale di Statistica.

18/06/2009
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Comunicato Stampa: rilevatori precari Istat senza rete

OCCUPATA LA PRESIDENZA DELL’ISTAT

Pochi minuti fa, oltre cento rilevatori precari dell’Istat hanno occupato la presidenza dell’Istituto Nazionale di Statistica.

La FLC CGIL, i lavoratori dell’Istat e i rilevatori riuniti in assemblea permanente congiuntamente da questa mattina denunciano con forza la gravità di quanto sta avvenendo.

Dal prossimo 1° luglio non esisterà più la rete dei 317 rilevatori che da sette anni garantisce le interviste sullo stato dell’occupazione su tutto il territorio nazionale, assicurando elevati standard di qualità.

Domani, venerdì 19 giugno 2009, l’Istat, nonostante l’agitazione dei ricercatori e dei tecnici che producono i dati, rilascerà, in forma ridotta, il comunicato sulle forze di lavoro relativo al primo trimestre 2009. I lavoratori dell’Istat in mobilitazione e la FLC CGIL denunciano ancora una volta la loro estrema preoccupazione sul destino dell’indagine che fornisce le stime sull’andamento dell’occupazione e della disoccupazione.

Ad oggi i vertici dell’Istat non hanno ancora trovato una soluzione credibile, e il ministero competente (Funzione Pubblica) si dichiara indisponibile a spostare oltre il 30 giugno 2009 la validità della proroga concessa per l’utilizzo dei contratti di collaborazione per i rilevatori.

A fare le spese di questa situazione che si trascina ormai da sette anni saranno in primo luogo i 317 rilevatori professionali, che fra 10 giorni vedranno scadere il loro contratto precario per trovarsi disoccupati.

Ma anche la statistica ufficiale ne soffrirà considerevolmente: allo stato viene ipotizzato il passaggio ad interviste telefoniche fino a soluzione definitiva. Ciò comporta il rischio di produrre stime distorte ed incoerenti con quelle degli anni precedenti. Questo, a sua volta, si ripercuoterà sulla stima del Pil, per il cui calcolo sono fondamentali i dati delle forze di lavoro.

In un momento così delicato del ciclo economico il rischio è di modificare gli “strumenti” con cui si misurano l’occupazione e la disoccupazione nel nostro Paese, rendendo più difficile e meno puntuale la valutazione dell’impatto della crisi economica sul mercato del lavoro.

Tutti i cittadini e la comunità scientifica sono chiamati a vigilare affinché non si distrugga un esempio di eccellenza nella Pubblica Amministrazione, costato fino ad oggi quasi 30 milioni di euro.

Venerdì 19 conferenza stampa ore 12, Istat via Cesare Balbo 16 - ROMA

FLC Cgil Istat, 18 giugno 2009

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