Mercoledì 30 settembre è arrivata in mattinata una convocazione alle organizzazioni sindacali, per la firma delle ipotesi di accordo sugli anni 2011-2013 nella giornata di venerdì 2 ottobre.
Rispetto alle richieste fatte dalla Flc Cgil dopo l’assemblea del 23 settembre sulla rapida conclusione anche dell’accordo 2014 e sull’aumento dei fondi degli anni successivi, l’Istat ha allegato una nota in cui si dice che:
1) “si conferma la disponibilità dell’amministrazione a replicare per il 2014 l’impostazione dell’ipotesi di accordo 2012-2013”
2) sul conto terzi e il piano di razionalizzazione, l’amministrazione scrive che durante l’incontro di giovedì 1° ottobre “l’Amministrazione intende concordare un calendario di incontri per discutere e approfondire le modalità e i tempi di avvio in Istat dei piani di razionalizzazione della spesa e del contoterzismo”
3) sulla modernizzazione si annuncia che “a breve” “il Presidente e il relativo team incontreranno le organizzazioni sindacali al fine di illustrare le linee fondamentali del progetto di modernizzazione e le conseguenti ricadute sui processi di produzione e sul livello qualitativo dei servizi; a seguito dell’incontro, verrà avviato un confronto propositivo sulle implicazioni che ne derivano in termini di competenze e prestazioni attese, anche nell’ottica dell’applicazione dell’articolo 4 comma 3 del CCNL 2000-2001”.
Questi elementi di apertura appaiono insufficienti, perché quello che il personale si aspetta è un impegno da parte dell’Amministrazione ad applicare gli strumenti previsti dal contratto nazionale per aumentare il fondo del salario accessorio, mentre dal testo della nota sembra esserci solo un rinvio a successivi incontri senza esprimere la volontà di utilizzare quello che la normativa consente e che chiediamo ormai da tanto tempo. Anche sul 2014, ci aspettiamo che ci sia rapidamente la chiusura dell’accordo e non semplicemente la disponibilità dell’amministrazione a replicare gli accordi 2012-2013.
Giovedì 1 ottobre si è quindi svolto l'incontro tra sindacati e amministrazione sul conto terzi. Alla delegazione della Flc Cgil hanno partecipato, come sempre da quando è iniziata la “vertenza IV-VIII”, alcuni lavoratori in mobilitazione.
Conto terzi
Sulla questione del conto terzi il direttore generale Antonucci ha annunciato un'impostazione “giuridica” condivisibile, anche se non ancora “verificata”, ovvero quella che fa riferimento al dettato contrattuale, che fa rientrare nel conto terzi i proventi di progetti e convenzioni “finanziati con risorse private, comunitarie o pubbliche, diverse dalle fonti di finanziamento delle attività istituzionali”, ovvero tutti quelli che non rientrano nel finanziamento ordinario dell'Istituto.
E' anche positiva l'intenzione dichiarata di firmare un'intesa sul modello di quella recente dell'INFN.
Condividiamo anche l'idea di far confluire le risorse reperite dai ricavi del conto terzi interamente sul fondo del salario accessorio (I-III e IV-VIII) e non a specifici gruppi o ai capo-progetto, come accade in altri enti. Antonucci ha anche chiarito che non è intenzione dell'amministrazione utilizzare il conto terzi per ampliare il fenomeno del precariato.
Abbiamo specificato che, anche vista la recente esperienza accaduta nel servizio IFL e denunciata a luglio, un regolamento sul conto terzi può essere utile, oltre che per incrementare il fondo del salario accessorio, per definire una procedura trasparente.
E' invece molto preoccupante la tempistica che immagina Antonucci. Si prevede infatti un percorso che passa dall'adozione di un regolamento, che andrà approvato dal Consiglio (attualmente non insediato) entro l'anno, dopo due riunioni il 15 novembre e il 15 dicembre e quindi recepito da un DPCM, a causa delle peculiarità dell'Istat e di quanto previsto dal Dlgs 322/1989. Su questo punto abbiamo escluso che si debba arrivare a un provvedimento governativo e invitato l'amministrazione a chiarire il percorso procedurale.
Abbiamo invece chiesto di non “verificare” la fattibilità del regolamento chiedendo preventivamente l'approvazione degli organi vigilanti (come accaduto per la questione delle risorse per l'articolo 54), ma di sottoporre direttamente un regolamento snello al Collegio dei revisori, anche in assenza dell'insediamento del Consiglio: su questo Antonucci ha concordato. Allo stesso tempo abbiamo chiesto che si firmi comunque un protocollo d'intesa, in attesa dell'adozione del regolamento.
Abbiamo inoltre chiesto di quantificare i progetti in corso, per valutare, al di là dei bilanci dell'Istituto, su quante risorse si può contare.
E' del tutto evidente che, nel migliore dei casi, con questo percorso il conto terzi potrà finanziare il fondo del salario accessorio con nuove risorse variabili dal 2016.
Precari
Il direttore generale ha detto di avere già scritto al ministero della Funzione Pubblica, annunciando, anche in assenza di approvazione definitiva del Piano di fabbisogno 2014-2016, l'indizione dei concorsi speciali riservati previsti dal Dl 101/2013 (Decreto D'Alia) per 53 posti (28 Cter e 25 tecnologi/ricercatori).
Il collegio dei revisori ha inoltre già dato parere positivo sulla copertura per le proroghe relative al 2016, la procedura nei prossimi giorni passa in mano ai direttori. Il direttore generale ha confermato che esiste la copertura finanziaria anche per tutto il 2017 e che l'Istat intende “operare” presso il governo per un provvedimento di stabilizzazione.
Il 15 ottobre è previsto un incontro con le organizzazioni sindacali per discutere della tematica.
Accordi 2011-2013
L'incontro con il presidente e il “team” sulla riorganizzazione con i sindacati è previsto per il 13 ottobre, mentre sul piano di razionalizzazione non è ancora fissata una data.
La Flc Cgil a quel punto ha precisato che, se gli atti concreti richiesti rispetto ai fondi del salario accessorio sono semplicemente le convocazioni annunciate nella nota del 30 settembre e le buone intenzioni sul conto terzi, non può essere sufficiente.
Abbiamo chiesto che l'amministrazione produca un atto scritto in cui si impegna, e dopo tanti mesi inconcludenti ci sembra davvero un atto dovuto, a dare attuazione a tutte le norme vigenti utili per l'incremento del fondo per il salario accessorio, in particolare:
il conto terzi
il piano di razionalizzazione
l'articolo 4 comma 3 del CCNL 2000-2001, ovvero l'incremento del fondo in relazione a processi di riordino, riorganizzazione o nuovi servizi.
La risposta del direttore generale è stata che, non essendoci il Consiglio, l'Istat non può impegnarsi concretamente su nulla. E' evidente che la mancanza del Consiglio impedisce di finalizzare qualsiasi impegno, ma ciò non toglie che l'amministrazione può dare il suo impegno scritto a utilizzare gli strumenti contrattuali di cui sopra per l'incremento del fondo, come richiesto sin dall'inizio di questa vertenza. Il discorso del direttore generale Antonucci, per cui prima del suo arrivo l'Istat era paralizzato e con lui è finalmente “ripartita la macchina”, lascia davvero il tempo che trova. Inoltre la mancata nomina dei consiglieri, se davvero impedisce qualsiasi passo avanti su quasi tutte le attività, deve implicare una reazione pubblica dei vertici dell'Istituto nei confronti del governo di alto livello, altrimenti appare come una scusa per non procedere. Ricordiamo a titolo di esempio, uscendo per un momento dalla “vertenza IV-VIII”, che non sono ancora stati ancora attivati i progetti di telelavoro per i “vincitori” della graduatoria pubblicata a luglio e che sulle fasce stipendiali di ricercatori e tecnologi c'è un inedito e inspiegabile ritardo.
La Flc Cgil ha quindi comunicato per iscritto che ha avviato una fase di consultazione dei lavoratori, chiedendo di rinviare la convocazione alla firma. La nuova convocazione alla firma è stata fissata per venerdì 9 ottobre.
In questi giorni, continuando a chiedere di dare un segnale all'amministrazione, la Flc Cgil si consulterà con i lavoratori, iscritti e non.
Giovedì 8 ottobre alle 10.00 è convocata l'assemblea a via Balbo, aula del seminario, per decidere definitivamente sulla eventuale firma degli accordi 2011-2013.