Dopo le parole di rassicurazione della Funzione Pubblica alla delegazione dei precari dell’Istat durante il presidio di martedì 20 dicembre 2016, il decreto milleproroghe uscito dal Consiglio dei ministri del 29 dicembre ha deluso le speranze dei colleghi a tempo determinato: nel testo non è presente alcuna misura ad hoc per l’Istat, come nemmeno per altri enti di ricerca.
Il decreto milleproroghe – valido dall’11 gennaio 2017 - proroga la validità di tutte le graduatorie di concorsi pubblici fino al 31 dicembre 2017, consente alle pubbliche amministrazioni di avvalersi dei co.co.co. ancora per un altro anno, e altre misure che interessano vari settori del Pubblico Impiego.
Non vorremmo che la dichiarata volontà di mettere mano alle questioni legate al precariato di tutta la pubblica amministrazione, in attuazione della riforma Madia e dell’intesa sottoscritta con CGIL, CISL e UIL, procuri un pericoloso rinvio nel tempo delle soluzioni legislative alle urgenze del nostro settore, a cominciare dalla necessità di stabilizzare i precari degli enti di ricerca.
La FLC CGIL ritiene che quindi, già dal milleproroghe e dagli altri provvedimenti in preparazione in queste settimane, si deve intervenire, ad esempio rendendo attuabili le norme contrattuali che, nello specifico degli enti di ricerca, prevederebbero, con l’articolo 5, comma 2 del CCNL 2002-2005, la possibilità di stabilizzare i precari entrati a tempo determinato attraverso una selezione pubblica, come avvenuto per tutti i precari attualmente in forza all'Istat. Su questo tema la FLC CGIL è in campo, ha chiesto un incontro specifico alla ministra Fedeli sulla ricerca, evidenziando la particolare urgenza del tema del precariato e ha scritto una nota alla fine del 2016.
L’Istat, in questo frangente, ha finalmente convocato – su nostra sollecitazione - le organizzazioni sindacali lunedì 16 gennaio 2017 per una riunione con oggetto “Piano di fabbisogno triennale 2016-2018”. Sarà la prima occasione per sondare le intenzioni dei vertici dell’Istituto.
In questo momento la FLC CGIL ritiene necessario che l’Istat nella definizione del piano di fabbisogno si ponga i seguenti obiettivi:
L’informazione decisiva che l’amministrazione deve fornire al più presto è quella sulla disponibilità economica dell’Istat. In base al Dlgs. 218/2016 infatti ogni ente può reclutare personale con il solo vincolo dell’80% delle spese per il personale: l’Istat deve quindi definire qual è il suo margine assunzionale, quest’anno e nel triennio. I nostri calcoli oscillano infatti - a seconda delle possibili interpretazioni - tra 20 e oltre 40 milioni di euro: l'Istat deve assolutamente chiarire questo aspetto, che è alla base di qualsiasi piano triennale.