Venerdì 11 dicembre 2020 si è svolto un incontro tra sindacati e amministrazione sugli aggiornamenti al Piano triennale di fabbisogno. Non è stata fornita alcuna documentazione.
A fine 2019 l’Istat aveva 2.073 dipendenti, oggi 2.018: la soglia delle 2.000 unità si sta avvicinando e nei prossimi mesi scenderemo ormai sicuramente sotto questa soglia. Le cessazioni già programmate per i prossimi mesi infatti danno la certezza che nel 2021 ci sarà un numero di cessazioni simile a quello, altissimo, del 2019 e del 2020.
Per questo nel nostro intervento abbiamo chiesto di attivare subito le procedure di reclutamento previste a tutti i livelli, con numeri aumentati anche in proporzione alle cessazioni nettamente maggiori alle previsioni del piano dello scorso anno, con tutti gli strumenti possibili previsti dalle norme speciali Covid, ad esempio eliminando le prove scritte.
Abbiamo ricordato l’impegno, presente nel piano di fabbisogno approvato l’anno scorso, a risolvere le carenze di organico degli uffici territoriali: problema sempre più grave e per cui non è stato fatto nulla in questo anno, nemmeno le call interne.
Sull’articolo 22, abbiamo criticato le bozze dei bandi ricevute venerdì mattina, che a una prima lettura presentano quasi tutti i problemi già segnalati unitariamente. Le criticità maggiori sono rimaste: un impianto centrato sui profili amministrativi, ai quali è riservato integralmente il bando da tecnologo (con un numero di posti spropositato) e i punteggi abnormi per gli incarichi di RUP e DEC, anche nel bando da ricercatore. Inoltre per le precedenti idoneità rimane l’assurdo limite dei 10 anni precedenti, che esclude praticamente tutti, insieme all’inspiegabile distinzione tra “vincita” e “idoneità” che non si capisce come si applichi all’Istat. Ci riserviamo una disanima più dettagliata sulle criticità dei bandi, anche in modo unitario. L’amministrazione ha preso l’impegno di prendere in considerazione le osservazioni sindacali.
Per quanto riguarda l’articolo 15: non abbiamo ancora ricevuto le nuove bozze dei bandi riviste. Ci aspettiamo che siano stati risolti i problemi segnalati, a cominciare dall’assenza di un punteggio per le idoneità a precedenti concorsi di pari livello.
La delegazione dell’amministrazione si è limitata ad illustrare a voce le proposte di modifica dell’attuale piano assunzionale. Si tratta complessivamente di 100/150 posti in più: non è una cifra trascurabile, anche se non avendo alcun documento di riferimento non è chiaro da quale previsione di spesa si parta e quanto margine ulteriore ci sarebbe. In ogni caso è rilevante che durante l’incontro l’amministrazione abbia esplicitamente dichiarato la volontà di scorrere le graduatorie dei concorsi pubblici, una volta approvate, anche sulla base dell’effettiva presenza di interni fra i vincitori. Riepiloghiamo nella tabella che segue i numeri presenti nel piano di fabbisogno approvato a fine 2019 e le possibili novità prospettate durante l’incontro, che dovrebbero essere oggetto di discussione nella prossima riunione del Consiglio d’Istituto.
Concorso/procedura |
Piano 2020-2022 |
Posti aggiuntivi possibili |
Posti totali |
Concorso 2018 |
74 |
30 |
104 |
Concorso nuovo III livello |
70 |
- |
70 |
Concorso nuovo VI livello |
100 |
30/50 |
130/150 |
Articolo 15 |
56 |
20/30 |
76/86 |
Articolo 22 |
14 |
16 (7+9) |
30 |
Dirigente II fascia |
1 |
- |
1 |
Capo ufficio stampa |
1 |
- |
? |
Concorso nuovo IV Cter |
- |
10/20 |
10/20 |
Mobilità V FAmm |
3 |
- |
3 |
L’amministrazione ipotizza di aumentare i posti a concorso e/o di scorrere le graduatorie delle seguenti procedure: di 30 posti i concorsi del 2018 (non è al momento chiaro su quali profili) e in proporzione (9 posti) le procedure speciali ex art. 22 (già portate da 14 a 21 dopo la nostra richiesta 2 mesi fa), di 20/30 posti i concorsi articolo 15 e di 30/50 posti quelli di VI livello Cter.
Una novità assoluta è l’ipotesi di attivare anche i concorsi “speciali” per il IV Cter (possibili fino al 5% della dotazione organica del profilo), che si erano svolti l’ultima volta nel lontano 2007 (senza mai scorrere le relative graduatorie).
Per quanto riguarda la reinternalizzazione della rilevazione sul campo, sulla quale il piano di fabbisogno dello scorso anno aveva preso un impegno, e sulla quale siamo tornati negli scorsi mesi come FLC più volte l’amministrazione non ha fatto alcun passo avanti. Abbiamo invece rilevato come in questi mesi sia stata appaltata all’esterno (Istituto Piepoli) la nuova indagine sul Covid, apparentemente senza alcun bando, sia per la prima che per la seconda edizione! L’amministrazione si è giustificata dicendo che proprio per questo servono urgentemente nuove assunzioni, anche al VI livello, e che per la questione della reinternalizzazione sarebbe utile capire cosa uscirà dal confronto all’ARAN sull’ordinamento professionale.
Abbiamo chiesto aggiornamenti sui concorsi del 2018. A quanto riferito dall’amministrazione le commissioni stanno lavorando da remoto. Non è stato chiarito se il 18 dicembre, quando dovrebbero uscire in gazzetta ufficiale le date delle prove scritte per i concorsi di III livello, ci sarà una nuova proroga, come prevedibile, visto l’attuale perdurante emergenza sanitaria.
La delegazione dell’amministrazione ha però detto che sta lavorando, coinvolgendo la DCIT, all’acquisizione di una piattaforma informatica in grado di consentire prove scritte e orali da remoto, nel rispetto dell’attuale normativa.
A proposito della misteriosa figura del “capo ufficio stampa” (affidato ad interim prima a Patrizia Cacioli, poi all’attuale dirigente Serenella Ravioli), l’amministrazione non ha risposto, evidenziando come, un anno dopo, non sia stata risolta la questione.
A margine abbiamo chiesto informazioni su quando sono previsti i pagamenti degli arretrati per i “nuovi” vincitori dell’articolo 54. A gennaio dovrebbero essere aggiornati gli stipendi, tra febbraio e marzo dovrebbero essere pagati gli arretrati (trattamento fondamentale e accessorio).
Abbiamo chiesto una proroga al 31 gennaio delle misure di salute e sicurezza e un confronto sui buoni pasto.
Abbiamo chiesto perché la call per il capo dipartimento DIPS prevede una durata dell’incarico per soli 12 mesi. Dalla risposta del direttore generale si evince che già al prossimo Consiglio (il 17 dicembre) sarà illustrata una proposta di riorganizzazione dell’Istituto, che potrebbe portare a una durata minore dell’incarico.
Per quanto riguarda l’elezione dei membri del comitato scientifico, Camisasca ha risposto che sarà all’ordine del giorno del Consiglio.
Sulla questione dell’ufficio territoriale di Milano abbiamo chiesto spiegazioni, visto che era previsto un incontro con tutte le sigle sindacali. Il direttore generale e la direttora Buratta hanno assicurato che ci sarà un incontro con tutte le sigle sindacali, anche per chiarire la posizione dell’amministrazione.
Il direttore generale ha presentato il nuovo direttore DCAP Sorrentino, che sarà presente alle riunioni dei comitati di monitoraggio sulla situazione sanitaria e annunciando che è in corso di soluzione la questione dell’ingresso nelle sedi delle bici pieghevoli.
L’amministrazione intende formalizzare la creazione del comitato paritetico sull’innovazione tecnologica (ex art. 9 CCNL 2016/2018) lunedì 14 dicembre e convocare la prima riunione prima di Natale, per cominciare la discussione sui temi che riguardano il comitato, tra i quali il POLA.
Inoltre nei prossimi giorni dovrebbe arrivare a conclusione la trattativa sul salario accessorio 2019 e 2020 (e quindi su articolo 53, indennità di ente mensile e straordinari), nonché sui benefici assistenziali del 2018. Si prevede sempre prima di Natale una riunione sulle indennità per RUP e DEC.