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ISTAT: ancora scadenze non rispettate su Articolo 15 e Articolo 22

Il rischio è che procedure di valorizzazione del personale si trasformino in una spartizione fra dirigenti

09/12/2020
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Ancora non sono pronti i bandi per le selezioni ai sensi dell'articolo 15 del CCNL 2002-2005 (per i passaggi interni dal III al II livello e dal II al I) e ai sensi dell'articolo 22 comma 15 del Dlgs 75/2017 (concorsi riservati interni per i "sottoinquadrati). Nonostante le promesse ribadite più volte, l'amministrazione non è pronta. Di seguito il comunicato unitario inviato oggi al personale dell'Istat. In mattinata è stato anche mandato un ulteriore sollecito all'amministrazione.


ARTICOLO 15 e ARTICOLO 22: SCADENZE ANCORA UNA VOLTA NON RISPETTATE

Giovedì 3 dicembre pomeriggio, durante l’incontro di trattativa sul salario accessorio, le organizzazioni sindacali hanno chiesto riscontro alle numerose sollecitazioni già inoltrate nelle scorse settimane, in merito ai bandi dei concorsi interni (art. 15 e art. 22).

Ricordiamo che le prime bozze di documentazione preliminare sono state fornite ai sindacati il 15 settembre (sull’art. 22), in previsione dell’incontro del giorno dopo, e il 24 settembre (sull’art. 15), in vista dell’incontro del 25.

L’amministrazione promise allora di formulare i bandi anche in base all’avvenuto confronto sindacale.

Passato un mese, il 21 ottobre, pressata dalle organizzazioni sindacali, l’amministrazione garantì l’invio delle bozze entro venerdì 23. Lunedì 26 ottobre i sindacati scrissero unitariamente protestando perché non era arrivato nulla. In serata arrivano le bozze di tutti i bandi.

Le organizzazioni sindacali hanno studiato le bozze e discusso fra loro in riunioni lunghe e animate. Con un grande sforzo unitario hanno prodotto in tempi relativamente rapidi le proprie osservazioni, generali e puntuali su entrambi i bandi, che sono state inviate all’amministrazione il 3 e 4 novembre.

Siamo al 9 dicembre, è passato un ulteriore mese dall’invio delle note unitarie e non abbiamo ancora ricevuto nulla, nonostante le ripetute promesse del direttore generale. Registriamo quindi che, nonostante alcuni segnali di apparente rilancio della contrattazione, le scadenze del confronto sindacale, fissate dall’amministrazione stessa già in oggettivo ritardo rispetto al ragionevole, continuano ad essere opzionali. Sempre più appare stridente la differenza tra le attività dell’istituto, che hanno un calendario fissato ad inizio anno, con comunicati stampa e seminari che – persino nell’emergenza Covid – è stato rispettato quasi al 100% (anzi, con ulteriori appuntamenti aggiunti), e quelle dell’amministrazione con implicazioni per la contrattazione e quindi per il personale (salario accessorio, valorizzazione professionale, benefici assistenziali…).

Se è certamente vero che il personale dedicato a queste attività non è sufficiente e che l’interesse per la contrattazione sindacale è minore di quanto sia necessario (nonostante alcuni segnali positivi nelle ultime settimane), in questo caso sembrerebbe esserci un’altra spiegazione più rilevante.

La nostra preoccupazione è che alla base del ritardo ci sia uno scontro interno fra le strutture. Se così fosse due procedure che hanno lo scopo di far sbloccare le carriere si trasformerebbero in una mera spartizione tra dirigenti, in barba a qualsiasi criterio di merito e valorizzazione. Attendiamo le bozze dei bandi che a questo punto dovrebbero essere disponibili, sperando di essere smentiti.

FLC CGIL - FSUR CISL - UIL Scuola RUA - FGU Ricerca - SNALS Ricerca

9 dicembre 2020


 
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