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Part time ai lavoratori a tempo determinato all'ISTAT!

Uscite le prime delibere, finisce una pratica illegittima e discriminatoria

25/04/2015
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​A febbraio la FLC CGIL ha posto all’Istat la questione dell’estensione del diritto ad avere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a parziale ai lavoratori precari denunciando la reiterazione di una pratica illegittima e discriminatoria da parte dell’Istat.

L’Ente aveva finora ritenuto il part time un diritto accessibile esclusivamente al personale di ruolo, sottraendo ai lavoratori a termine opportunità riconosciute ad altri. Un comportamento grave che oramai non aveva più alcun alibi. Infatti i vari pronunciamenti della Corte Europea degli ultimi anni sul tema della parità tra lavoro stabile e a termine hanno tolto ogni dubbio a chi ancora ne avesse avuti. L’accordo di proroga dei contratti a termine firmato il 27 novembre 2014 ha poi eliminato anche eventuali difficoltà di carattere tecnico.

Tra l’altro questa "scelta" era esplicitamente dichiarata nella delibera contenente il regolamento sull’orario di lavoro, facilitando al sindacato e ai lavoratori danneggiati l’eventuale ricorso alla tutela legale.

Dopo la denuncia del comportamento vessatorio, la Flc Cgil ha promosso l’avvio di alcune richieste “pilota” di personale precario che aveva espresso la necessità di attivare la trasformazione a tempo parziale del proprio orario.

Le prime due delibere (nel loro piccolo di portata storica) sono finalmente uscite. A questo punto, i colleghi precari che ne hanno necessità potranno avviare la richiesta per via gerarchica attraverso l’apposita modulistica, sapendo di non ricevere un diniego a priori.

La Flc Cgil vuole cancellare la precarietà dalla vita dei ricercatori e dei tecnici dell’Istat, perché è consapevole che questa è l’unica via per dare pieni diritti e piena cittadinanza a tutti. Ma siamo  contenti di questo ulteriore riconoscimento della parità di trattamento fra lavoratori, che significherà per qualcuno dare un po di respiro alla possibilità di conciliare lavoro e vita privata. In questi anni abbiamo conquistato altri diritti per i lavoratori a termine, come il diritto agli scatti economici e l’accesso al telelavoro, ma rivendichiamo l’estensione di tutti i diritti, ad esempio quello alla mobilità: le call che immaginiamo si accompagneranno alla riorganizzazione dovranno includere tutto il personale.

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