Dopo le assemblee di lunedì, martedì e giovedì si è svolto giovedì pomeriggio il previsto incontro sulla fascia di compresenza, il lavoro agile frazionato e il lavoro da remoto. Le organizzazioni sindacali hanno riproposto le argomentazioni già presenti negli ordini del giorno delle assemblee. La FLC CGIL ha chiesto come segnale di distensione di prorogare ad aprile la gestione di marzo in merito al lavoro agile frazionato e alle previste deroghe alla prevalenza, in particolare per lavoratori fragili e telelavoratori vecchi e nuovi.
Le organizzazioni sindacali continuano a chiedere un accordo complessivo, mentre l'amministrazione appare ferma sulle proposte iniziali: riduzione della fascia di compresenza dei lavoratori dei livelli IV-VIII dalle 10:45 alle 12:45; frazionabilità a partire dal mese di maggio delle 10 giornate mensili di lavoro agile anche a ore; nessuna proposta concreta sugli altri nodi (lavoro da remoto, plurimensilità e deroghe alla prevalenza).
Per quanto riguarda i lavoratori a turno l'amministrazione è in attesa della ricognizione delle attività remotizzabili nelle 4 direzioni coinvolte.
Per i lavoratori fragili l’amministrazione ha dichiarato di volere attendere l'uscita del decreto legge che è effettivamente stato pubblicato questa mattina.
Abbiamo sottolineato le tante contraddizioni ad oggi non risolte, a partire da quelle riguardanti il codice 605 e la comunicazione ambigua che è stata inviata a una parte dei lavoratori nella giornata di ieri.
Altrettanto discutibile è la gestione delle sedi territoriali: alcuni dirigenti starebbero infatti chiedendo di cambiare i piani di rientro per aprile per consentire le aperture tutti i giorni.
Decideremo con le altre organizzazioni sindacali come proseguire lo stato di agitazione nei prossimi giorni.