Durante l’incontro di lunedì 21 dicembre è stata portata dall’amministrazione una bozza di verbale di concertazione in base all’articolo 19 del CCNL 2002-2005, ovvero sul conto terzi.
Le modifiche proposte dalle organizzazioni sindacali sono state accolte, sia rispetto alla versione inviata venerdì, sia rispetto a quella presentata al tavolo lunedì, e martedì 22 dicembre le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Fir Cisl, Uil Rua e Anpri, nonché i rappresentanti dell’amministrazione hanno firmato il verbale.
In particolare non c’è più il riferimento alla necessità di approvare un regolamento per utilizzare le risorse nel 2015 e per quest’anno tutto il fondo sarà inserito nel salario accessorio I-III e IV-VIII.
Sono ancora molte le incognite, da chiarire quanto prima: quali e quanti progetti saranno inseriti, come saranno definiti i proventi, quale percentuale (che sarà “la massima consentita”) sarà destinata al personale e come distribuita tra le risorse accessorie di I-III e IV-VIII. Per questo sarà necessario un incontro a valle delle conclusioni del gruppo di lavoro, come è precisato nel verbale. Abbiamo chiarito che se alcune entrate non rientrassero nella definizione dell’articolo 19 del CCNL 2002-2005, potrebbero invece essere considerate tra quelle previste dall’art. 43 della legge 449/1997 e che – in base all’articolo 4 del CCNL 2000-2001 – possono quindi rientrare tra le risorse che costituiscono il fondo del salario accessorio.
Si tratta di un piccolo passo verso quanto richiesto dai lavoratori e unitariamente dalle organizzazioni sindacali, ovvero di utilizzare tutti gli strumenti previsti dalla normativa per incrementare le risorse del trattamento accessorio relativo all’anno 2015, pur sapendo che, nel caso del conto terzi, si tratta di risorse variabili e che quindi non incidono sul "tetto" previsto dalla legge per gli anni successivi.
Abbiamo chiesto di fare lo stesso con le altre proposte, decisamente più importanti, a cominciare dall’applicazione dell’articolo 4 comma 3, ovvero la valutazione della quantità di risorse da inserire nel fondo accessorio in coincidenza con la riorganizzazione. Ma l’amministrazione continua a rinviare le risposte.
Sulla delibera per le progressioni economiche (articolo 54) non c’è nessun aggiornamento: evidentemente i revisori non si sono più riuniti nell'ultimo mese...
Sul piano di razionalizzazione il rinvio per la sua predisposizione al 2016 sembra certo, e quindi al 2017 per potere fruire delle risorse. Si tratta di una scelta gravissima compiuta dal direttore generale, che peraltro contraddice il piano di fabbisogno dell’Istat approvato l’anno scorso. Il direttore generale, a precisa richiesta, ha promesso nuovamente di fornire la nota sui fondi del censimento agricoltura, che già aveva annunciato varie settimane fa.
L’amministrazione continua a chiedere ai sindacati di firmare subito, sotto natale, l'accordo sul 2014 e un accordo stralcio sull’indennità di ente mensile per il 2015, proposto dalle stesse organizzazioni sindacali unitariamente. L’amministrazione vorrebbe costituire immediatamente il fondo 2015, con una clausola di salvaguardia per potere poi incrementarlo successivamente.
Continuiamo a non capire il motivo di questa fretta oggi, anche perché siamo in attesa dell’esito della partita più importante, quella sulle risorse per il 54, e abbiamo quindi nuovamente invitato l’amministrazione a costituire il fondo 2015 solo quando tutte le
poste in ingresso saranno definite. In alternativa, visto che la costituzione del fondo è una prerogativa dell’amministrazione, abbiamo chiesto di inserire direttamente nella clausola di salvaguardia la previsione dell’incremento in base all’intesa raggiunta sul conto terzi e a quanto sarà disposto in base all’articolo 4 comma 3, oltre ad eventuali altre integrazioni.
E’ inoltre necessario, per considerare qualsiasi ipotesi di accordo, che l’amministrazione abbia e fornisca alla organizzazioni sindacali un quadro reale delle risorse a disposizione, anche in collegamento con quanto comunicato sulle indennità. Se infatti non si produrrà un aumento del fondo 2015 e non verranno certificate le risorse per l'articolo 54, il fondo del 2016 rischia di essere fortemente incapiente per le progressioni.
Sulle indennità, il direttore generale ha fatto marcia indietro per quanto riguarda i tagli lineari (20%). Per il settore informatico, qualsiasi ragionamento è stato rinviato a una valutazione complessiva, che non potrà avvenire – come precisato su nostra richiesta - prima della formazione del nuovo Consiglio d’Istituto.
Antonucci ha invece comunicato che intende rimuovere 6 turni nella DCAP, per funzioni per cui a suo dire non è più necessario il turno, e 1 nella DCDC. Contemporaneamente nella DCAP sarebbe aggiunta una posizione a turno per le squadre di emergenza. Abbiamo fatto notare che le funzioni elencate erano presenti nel 2013, quando venne fatta l’ultima ricognizione, e che da allora – nel corso quindi degli ultimi due anni - sono addirittura aumentate le persone a turno su quelle funzioni, mentre ora si decide che non servono più: si tratta di un comportamento quantomeno contraddittorio.
Abbiamo quindi invitato ancora una volta l’amministrazione a fornire l'elenco – analogamente a quanto fatto nel 2013 – delle funzioni svolte a turno, con il numero di posizioni nelle varie direzioni.
Il direttore ha infine sostenuto che alcune indennità di rischio non sono compatibili con l’attuale normativa e saranno quindi tolte. Il risparmio dovrebbe essere di circa 20mila euro.
Prima di procedere a una delibera sarebbe il caso di avere le idee più chiare e di condividere almeno le informazioni di base. Abbiamo chiesto quindi di sospendere la decisione anche sui turni delle altre direzioni e non solo per quelli dell'informatica.