Come ampiamente documentato prima e dopo l'incontro di lunedì 24 marzo 2014, il piano di fabbisogno presentato dalla delegazione dell'amministrazione ai sindacati ci trova contrari, in special modo su due punti:
- la provocazione per cui l'amministrazione destina ai concorsi riservati ai precari solo i residui del turnover 2012-2015
- l'indisponibilità ad aprire un confronto per un accordo sindacale che consenta proroghe più lunghe di quelle oggi possibili per legge
Altri aspetti insoddisfacenti nel piano sono stati già sottolineati, come il mancato riferimento alle progressioni di carriera o come l'insistenza di alcuni settori dell'Istituto nel richiedere nuovi lavoratori precari.
Per questi motivi la FLC CGIL ha indetto lo stato di agitazione del personale dell'Istat dal 27 marzo al 4 aprile 2014, chiedendo:
Lo stanziamento, come previsto dalla normativa vigente, di tutto il 50% del turnover 2012-2015 per il reclutamento speciale transitorio previsto dal decreto legge 101 del 2013, consentirebbe la stabilizzazione di circa 40 precari sui 130 che hanno maturato almeno 3 anni al 31 ottobre 2013, cominciando a risolvere il problema, seppure molto parzialmente, e lasciando comunque l’altra metà delle risorse per il reclutamento di vincitori e idonei dei concorsi “ordinari”, come previsto dalla legge.
La contrattazione sindacale dovrebbe essere invece finalizzata a un accordo pluriennale di proroga di tutti i 378 contratti a termine, che tenga conto non solo delle proroghe ad oggi possibili (al 31 dicembre 2016 per i 130 più “anziani” e al 31 dicembre 2015 per tutti gli altri), ma di quelle necessarie per l’Istituto per gli anni successivi, permettendo di trattare la questione con un respiro più ampio.
Deve essere chiaro che non permetteremo all'Istat di proseguire per questa strada.
Nel giorno in cui la corte di giustizia europea a Lussemburgo discute la questione della legittimità della normativa italiana che consente la reiterazione illimitata dei contratti a tempo determinato, in contrasto con il diritto comunitario (direttiva 1999/70/CE) che invece prevede la stabilizzazione dopo 36 mesi di contratti a termine, ci vediamo in assemblea nella sede centrale, a partire dalle 9.30 e per tutto il giorno a via Balbo, per decidere insieme ai lavoratori coinvolti, in primis i precari, le iniziative di contrasto alle scelte dell’amministrazione.