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ISTAT: chiamata dal MOSI

Partono i colloqui a seguito del mancato consenso al trasferimento

22/07/2016
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Forse ispirandosi ai principi del modernizzato benessere organizzativo, l’amministrazione ha deciso che per convocare i colleghi al colloquio in cui sarà deciso il loro futuro professionale ci si debba avvalere del mezzo di comunicazione più rassicurante possibile: una mail anonima.

Sì, una mail dall’utenza mosi, in cui si è invitati a presentarsi, in ordine sparso, in un arco temporale di cinque ore, il tal giorno, in una certa stanza. Nessun riferimento nominativo o telefonico da contattare in caso di dubbi o problemi.

Che dire: il presidente e il suo team impongono tempistiche tali da generare modalità organizzative che neanche il più accanito disorganizzatore seriale penserebbe di adottare. Si spera che abbiano almeno pensato di dotare i colleghi, incaricati di fare i colloqui, di un elimina code per scadenzare gli incontri.

Certo come si concilia il piano di mobilità straordinaria con gli obblighi di legge in termini di prevenzione dello stress da lavoro correlato rimane un mistero. E pensare che nei testi che trattano questo tema si legge che “l’attenzione attorno alla dimensione relazionale, psicologica e motivazionale del lavoratore è il portato della moderna organizzazione del lavoro che fa della cura del Capitale Umano l’asset fondamentale per imprimere produttività e efficienza alla produzione economica di beni e servizi”.

È ormai chiaro a tutti in che termini, purtroppo, l’amministrazione, intende gestire (imporre) i rapporti con il personale.

La Flc Cgil ha richiesto che di fornire ai colleghi chiamati al colloquio un riferimento telefonico a cui possano rivolgersi in caso avessero problemi o quesiti da sottoporre preliminarmente all’espletazione di tale procedura.

Ricordiamo infine che in questi giorni si dovevano sciogliere due nodi fondamentali. Erano calendarizzati in questa settimana, infatti, gli incontri tra il presidente e i vertici dei ministeri vigilanti 1) per fare il punto sulle proposte articolate dall’amministrazione per l’adozione di una normativa ad hoc per la stabilizzazione del personale a tempo determinato e 2) sull’autorizzazione alla costituzione del fondo del salario accessorio 2015 comprensivo delle risorse aggiuntive previste dal CCNL in occasione dei processi riorganizzativi.

Dopo mesi e mesi di intensa interlocuzione nelle segrete stanze ministeriali è ora che il presidente faccia conoscere ai lavoratori i risultati di tale strategia.

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