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ISTAT: ancora la legionella a viale Oceano Pacifico

Forte preoccupazione per la salute dei lavoratori della sede

28/01/2016
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Questa mattina sono stati resi noti i risultati del nuovo test programmato sull’acqua nella sede di viale Oceano Pacifico effettuato il 15 gennaio 2016, dopo il primo test positivo del 17 novembre 2015 e quello successivo – negativo - del 9 dicembre, seguito alla sanificazione effettuata durante il fine settimana del 5 e 6 dicembre 2015.

Risultano nuovamente positivi alla legionella, seppure con valori più bassi, 5 dei 20 punti campionati, peraltro in parte diversi da quelli riscontrati nelle prime analisi di due mesi fa.

Misure di contrasto

Questo sorprendente risultato indica che la sanificazione (se effettuata a regola d’arte) non è stata sufficiente ad eradicare il batterio. Come è stato fatto presente sin dall’inizio, l’assenza della mappa della rete idrica della sede è un problema grave, perché impedisce l’individuazione dei punti critici e di conseguenza una pianificazione precisa delle misure di contrasto. L'amministrazione si è attivata per una nuova sanificazione dell'impianto idrico della sede da effettuare a partire da sabato mattina 30 gennaio, cui seguiranno le prime analisi dopo 48 ore.

Misure di prevenzione

L’amministrazione ha predisposto, come misura di prevenzione, in aggiunta all'eliminazione dell'acqua calda già tolta da dicembre in tutte le sedi, la chiusura di 4 bagni a viale Oceano Pacifico.

La ASL

Gli RLS della FLC CGIL hanno contattato questa mattina gli ispettori della ASL, già venuti in sede venerdì scorso quando hanno aperto un procedimento sulla vicenda, a seguito dell’esposto presentato a dicembre dagli stessi RLS. La ASL ha sostenuto che le misure di prevenzione prese dall’amministrazione sono per ora sufficienti e che quindi la sede può rimanere aperta, ma ha convocato una riunione per venerdì 5 febbraio presso la sua sede con RLS, RSPP e LTA, anche perché occorre verificare la causa della recrudescenza, che potrebbe non essere risolta dalla sanificazione, come accaduto la prima volta. Ci aspettiamo che la ASL dia indicazione su misure di contrasto più efficaci.

A viale Oceano Pacifico molti lavoratori, preoccupati dei rischi per la propria salute, non soddisfatti del comunicato diffuso al personale della sede questa mattina, hanno chiesto la presenza del datore di lavoro, il direttore generale Antonucci. Verso l’ora di pranzo sono arrivati due carabinieri chiamati dai lavoratori, la dottoressa Pietrantonio, responsabile del servizio di protezione e prevenzione dell’Istat, e gli RLS.

Gli RLS della FLC CGIL hanno chiesto di dare subito inizio alla sanificazione, senza aspettare la giornata di sabato, ma il direttore generale non si è assunto questa responsabilità perché la ASL, interpellata telefonicamente anche dai carabinieri, ha ribadito che non esistono i presupposti per chiudere la sede in un giorno feriale.

E’ stato richiesto di procedere, dopo la sanificazione, a un’analisi non più a campione ma su tutti i punti di uscita dell’acqua presenti nella sede: vista la situazione è necessario un censimento. Su questo l’amministrazione ha verbalmente dato il proprio assenso. La richiesta sarà ribadita alla riunione già prevista tra RLS e amministrazione di lunedì 1° febbraio, sulla quale gli RLS riferiranno nell'assemblea prevista per martedì 2 febbraio nell'aula del seminario di via Balbo, indetta dalle RSU alle 10.00.

E’ stato inoltre chiesto all’amministrazione di produrre un nuovo comunicato del direttore generale, più preciso e dettagliato, che precisi che le autorità competenti ritengono la sede adeguata per svolgere la normale attività lavorativa e chiarisca le misure di contrasto e prevenzione che l'Istat intende mettere in atto. La scelta di chiudere precauzionalmente la sede rappresenterebbe sicuramente una responsabilità, ma ricordiamo al direttore generale che quella di tenerla aperta in presenza di rischi per la salute dei lavoratori comporterebbe una responsabilità ancora maggiore.

Della situazione attuale sono politicamente responsabili i vertici dell'Istituto di 5 anni fa, che nel 2011 decisero di prendere in locazione la sede di viale Oceano Pacifico e di trasferire il personale a lavori ancora in corso, senza tutta la necessaria documentazione. Lo sono anche gli amministratori successivi che evidentemente non hanno curato la manutenzione della sede in modo adeguato. Sono infine responsabili della comunicazione sconnessa e poco chiara gli attuali vertici dell'Istituto. E' certo che la gestione contraddittoria da parte dell'amministrazione non deve ricadere sulla salute e la sicurezza dei lavoratori. La FLC CGIL continuerà a vigilare e monitorare gli interventi previsti e a chiedere ai dirigenti di assumersi le proprie responsabilità.

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