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Anzianità a tempo determinato: passi in avanti ma non per tutti

26/07/2019
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Il 17 luglio c’è stato un ulteriore incontro con l’amministrazione sulla questione del riconoscimento dell’anzianità maturata con contratti a tempo determinato.

Per chi è entrato in ruolo nel triennio contrattuale 2016/2018 (I-III e IV-VIII) il direttore generale ha deciso finalmente che si applica il CCNL, riconoscendo quindi fasce, arretrati e ferie, senza passare per la proposta transattiva, come inizialmente ipotizzato.

Gli interessati a settembre riceveranno una comunicazione individuale e i I-III dovranno eventualmente produrre soltanto la documentazione necessaria per la valutazione della fascia per il periodo successivo all’assunzione.

Chi ha avuto un contratto a termine nei profili di Ricercatore o Tecnologo presso l’Istat o l’ex Isae a partire dal 24 ottobre 2001 (data di entrata in vigore del D.Lgs. 368/2001) e non ha intrapreso una causa potrà invece partecipare alla procedura transattiva definita dall’Istat, riservata a chi non ha mai fatto ricorso.

A settembre l’amministrazione pubblicherà un comunicato in cui illustrerà il funzionamento della procedura: gli interessati dovranno innanzitutto inviare all’Istat una manifestazione di interesse, che sarà attivata con istanza congiunta delle parti indirizzata alla Direzione Territoriale del lavoro competente, e quindi produrre gli eventuali atti interruttivi della prescrizione inoltrati all’amministrazione.

Chi invece ha un contenzioso aperto con l’amministrazione sarà contattato tramite gli avvocati per ricevere analoga proposta transattiva. Per quanto riguarda la mancata applicazione integrale delle sentenze vinte dai colleghi (in particolare per quanto riguarda le ferie), l’amministrazione ha risposto che al tavolo non si discute di come sono applicate le sentenze.

Abbiamo chiesto di sapere che cosa è stato deciso per i (pochi) colleghi che hanno avuto una sentenza negativa passata in giudicato e per tutti i colleghi di I-III livello che hanno avuto un contratto a termine interrotto da un periodo nei livelli IV-VIII: l’amministrazione non ha ancora capito bene come trattare queste casistiche, farà una proposta dettagliata a settembre.

Restano esclusi da questa proposta i dipendenti di IV-VIII livello che hanno avuto un contratto a termine e sono stati assunti nel periodo precedente al triennio contrattuale 2016/2018 e a cui avevamo chiesto di riconoscere i giorni di ferie, e tutti coloro che hanno avuto un contratto a termine precedente al 24 ottobre 2001 (quantificati in un centinaio dall’Istituto). Per questi colleghi si prefigura una disparità di trattamento e la possibile apertura di nuovi contenziosi. Infatti, nonostante l’avvocatura - il cui parere è vincolante in questo tipo di procedure – abbia detto che questi colleghi non possono essere inclusi nella transazione, va ricordato che tutte le cause vinte dai colleghi hanno visto il riconoscimento dell’anzianità maturata per tutto il periodo, anche precedente al 2001. Sarebbe in ogni caso utile avere copia della richiesta dell’Istat e della risposta ricevuta. L’amministrazione si è impegnata a discutere ancora con l’avvocatura di questo aspetto, cercando di trovare una soluzione per tutti.

Da parte nostra chiediamo ancora una volta all'amministrazione di includere tutti i casi:

- I-III livello con periodi a tempo determinato precedenti al 2001;

- IV e VI livello entrati in ruolo prima del 2016;

- colleghi che hanno perso la causa, in via definitiva o in primo/secondo grado di giudizio;

- colleghi che hanno vinto la causa, ai quali sono state riconosciute le fasce e gli arretrati, ma non le ferie;

- III livello con periodi intermedi fra il tempo determinato di III livello e quello a tempo indeterminato III livello a un livello inferiore.

- personale proveniente da altri enti, la cui anzianità va quantificata almeno per quanto concerne i giorni di ferie aggiuntivi.

Alla fine della riunione sono state consegnate la bozza di comunicato e lo schema di proposta transattiva, sulle quali invieremo le nostre osservazioni.

Alla soddisfazione per aver finalmente visto riconosciuta la piena applicazione del contratto si aggiunge l’amarezza per l’esclusione di alcune categorie di lavoratori che ad oggi rimangono fuori. Se l'amministrazione a settembre non formulerà una proposta valida anche per questi colleghi, ovviamente valuteremo insieme ai legali e ai lavoratori se e come far valere i diritti non riconosciuti dall'Istituto.

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