Ancora caos creato ad arte sul parcheggio di via Tuscolana
Dopo la visita del direttore generale Camisasca nella sede di via Tuscolana a luglio, la tardiva riapertura del parcheggio e la promessa di un regolamento "entro 15 giorni", nulla era successo per tutta l'estate, se non un'assemblea dei lavoratori, che aveva concordato "nel ritenere che l’accesso alle aree di sosta debba essere consentito a tutti coloro che hanno un rapporto lavorativo non estemporaneo con l’Istituto e che hanno necessità di utilizzare il parcheggio". La maggioranza aveva quindi proposto di "Consentire l’ingresso al parcheggio, fino ad esaurimento posti, a tutti coloro in possesso di un badge ISTAT non giornaliero (consulenti esterni, personale mensa, pulizie e facchinaggio, dipendenti Istat, vigilanza, ecc.)", "invitando tutti a parcheggiare nei posti appositamente contrassegnati".
I lavoratori avevano quindi usato il buon senso, proponendo la soluzione più adatta all'uso di un parcheggio con meno posti di quelli normalmente necessari ai lavoratori della sede.
Dopo l'estate, il "Coordinamento DG" ha invitato i dipendenti della sede di Tuscolana e il personale dei servizi, escludendo quindi i consulenti che lavorano quotidianamente nei locali dell'Istat, a "richiedere il nuovo contrassegno per l'accesso e la sosta", facendo richiesta ai responsabili di sede, indicando "nome, cognome, numero di matricola e la targa dell'automobile/i che intendono parcheggiare".
Il malumore è cresciuto nei giorni successivi, visto che l'email sembra smentire le proposte dell'assemblea, sia sull'inclusione di tutti i lavoratori che frequentano la sede, sia precorrendo il famoso "regolamento".
Immediatamente le RSU hanno chiesto un chiarimento al dirigente dell'ufficio di coordinamento della Direzione generale, Cerasoli. Non è arrivata nessuna risposta.
Mercoledì 18 settembre la questione ha d'altra parte assunto ancora una volta una luce grottesca e inquietante.
Sempre dall'email del "Coordinamento DG" è infatti arrivata un'email a tutti i dipendenti della sede, in chiaro, con in copia tutti i dirigenti, contenente un set di 10 foto allegate con le targhe delle automobili ben visibili, che evidenzierebbero il presunto "mancato rispetto del corretto utilizzo degli stalli del parcheggio di via tuscolana, con riflessi anche su aspetti legati alla sicurezza".
Si tratta di un'iniziativa sgangherata, che viola i principi base di un uso corretto della posta elettronica, ai limiti della denuncia (stiamo valutando se ci sono gli estremi per violazione della privacy), certamente provocatoria, con l'unico effetto di inasprire gli animi del personale che, semplicemente, vorrebbe lavorare in serenità, senza il terrore di presunte sanzioni e di reportage fotografici.
La FLC CGIL chiede a questo punto un incontro chiarificatore al Direttore generale. Occorre finirla con queste iniziative estemporanee di bassissimo livello e ritornare alle semplici proposte di buon senso del personale della sede, chiaramente espresse attraverso il comunicato diffuso a luglio dalla RSU.