Sul telelavoro, le richieste della FLC CGIL si sono concentrate da tempo su due aspetti: l'incremento del numero di posti (da 140 a 200) e l'utilizzo di una graduatoria unica (come accaduto con il primo bando, poi rinnegato con la call del 2011).
Dopo l'ultimo incontro, in cui sembrava avvicinarsi l'uscita di un bando, con un numero di posti uguale all'ultima volta e un approccio "nuovo" che certificava quello famigerato del 2011, la FLC CGIL è intervenuta duramente, chiedendo ancora di portare in consiglio una richiesta di aumento delle posizioni massime e di attivare la contrattazione, visto che sullo stesso argomento si sono firmati accordi recentemente, anche nel nostro comparto.
E' successivamente al nostro intervento che il Consiglio ha bloccato l'approvazione del regolamento, convocato nuovamente i sindacati per lunedì 13 gennaio e deliberato un aumento delle posizioni massime di telelavoro, da 140 a 175. I 35 posti aggiuntivi sono, secondo il regolamento, legati a situazioni di particolare gravità.
Nell'incontro che si è tenuto lunedì 13 gennaio, abbiamo chiesto che l'incremento sia concreto, ovvero che i posti in più siano attivati e messi a bando, rispettando una graduatoria. Su questo punto non è chiaro quale sarà la proposta finale dell'Istat.
Abbiamo quindi ribadito la nostra posizione, a favore della graduatoria unica.
L'amministrazione, che sostiene non sia necessaria la contrattazione sull'argomento, ha continuato a sostenere il suo approccio, ritenendo "impossibile" l'utilizzo di una graduatoria unica. Un'ulteriore parziale apertura alle nostre richieste potrebbe essere una comunicazione al personale, che informa della procedura di costituzione dei progetti, lasciando al dipendente la facoltà di inviare una proposta di progetto di telelavoro al proprio dirigente, che dovrà notificargli una risposta (che, abbiamo sottolineato, deve essere motivata). Come si ricorderà, avevamo infatti invitato provocatoriamente a ottobre i dipendenti a chiedere l'attivazione di un progetto di telelavoro sulla propria attività
Abbiamo quindi sostenuto che, soprattutto dopo il caos originato dall'ultima procedura, deve esserci da parte dell'amministrazione la massima trasparenza, esplicitando dall'inizio a tutti il percorso che porterà all'assegnazione dei progetti di telelavoro ai dipendenti, compresi i punteggi per ciascuna casistica. Attendiamo a breve una chiarificazione da parte dell'amministrazione, soprattutto in merito all'assegnazione dei 35 posti "aggiuntivi" di telelavoro.