Il Consiglio dei ministri del 26 agosto scorso ha approvato un Decreto Legge e un Disegno di Legge sulla Pubblica Amministrazione. Nonostante i proclami sulle presunte “soluzioni strutturali” al problema del precariato nella Pubblica Amministrazione, non ci risulta che il “Decreto D’Alia” contenga misure in grado di incidere concretamente sul riassorbimento dei precari.
Rimangono gravemente insufficienti le risorse disponibili per gli Enti di Ricerca a legislazione vigente, con i turnover al 20% per gli anni 2011-2013 e al 50% per il 2014-2015.
Si continuano a prevedere concorsi, seppur riservati, anche per chi, come i precari dell’Istat, ne ha già sostenuto uno per entrare a tempo determinato. Inoltre, la limitazione della platea a chi ha maturato tre anni a tempo determinato alla data di entrata in vigore del decreto, se confermata, produrrebbe per l’Istat l’esclusione di 351 precari su 373!
Infine, durante l’estate il governo ha prorogato per tutto il 2014 il blocco di stipendi e contratti, il che si traduce in un ulteriore anno di riduzione di fatto delle retribuzioni dei dipendenti pubblici.
C’è bisogno di mobilitarsi, in primo luogo per chiedere che il “Decreto D’Alia” sia modificato e reso efficace: per risolvere il problema del precariato ci vogliono risorse e sblocco del turnover, rispetto delle norme contrattuali (articolo 5) e inclusione di tutti i precari in un percorso di stabilizzazione. E ancora, vogliamo la riapertura della contrattazione nazionale, il superamento delle norme punitive della cosiddetta riforma Brunetta, lo sblocco delle progressioni di carriera.
Il primo appuntamento per aggiornarsi e preparare la mobilitazione è martedì 3 settembre 2013 dalle ore 10.30 in assemblea presso l'aula magna di via Balbo.