Dopo le riunioni di contrattazione degli scorsi mesi e il sostanziale accordo raggiunto al tavolo su varie questioni cruciali, finalmente ieri pomeriggio 7 marzo sono state firmate due nuove ipotesi di accordo: un addendum sul salario accessorio 2017 per i lavoratori dei livelli IV-VIII e una nuova ipotesi di accordo sugli anticipi di fascia per i lavoratori dei livelli I-III.
Scarica le ipotesi di accordo firmate: salario accessorio 2017 e anticipi di fascia.
Riepiloghiamo le principali novità rispetto agli accordi già firmati a luglio scorso sull’accessorio (fermato dagli organi vigilanti per problemi sul fondo) e a dicembre 2016 sugli anticipi di fascia (bocciato dai revisori per la “retroattività” delle procedure).
SALARIO ACCESSORIO
Il fondo certificato a dicembre era più basso di circa 80mila euro rispetto a quello deliberato in prima battuta. E’ stato integrato ora con le risorse non spese nel 2017 per l’art. 42 (la procedura si è chiusa a fine anno) pari a 35.800 euro, e con quelle provenienti dal piano di razionalizzazione della spesa (30.200 euro). Quindi il fondo è pari a 11.372.242,20 euro.
Non sono state toccate le poste relative a straordinari e indennità. Sono leggermente aumentate quelle per l’indennità di ente annuale e mensile, per via dei passaggi di livello art. 54 in più dovuti all’allargamento di dicembre. Alla produttività collettiva sono state sottratte le risorse in meno nel fondo, ma non essendo state spese quelle che inizialmente erano destinate all’art. 53 nel 2017, la quota sale di circa 300mila euro. La metà delle risorse provenienti dai risparmi (15.100 euro) dovrà per legge essere distribuita in “premi” individuali. Questa quota è stata per ora congelata, in attesa di un eventuale accordo stralcio.
REPERIBILITÀ
Vengono recepiti nel nuovo accordo i princìpi concordati al tavolo di trattativa. Innanzitutto si stabilisce la volontarietà del servizio di reperibilità: le persone saranno individuate tramite una apposita call.
Quindi viene previsto un periodo di sperimentazione di 4 mesi.
Ci sarà inoltre un confronto ulteriore sul disciplinare, che – come abbiamo ricordato nella nota a verbale – deve prevedere anche un approfondimento tecnico in seno a una commissione che includerà anche lavoratori potenzialmente interessati.
La reperibilità potrà comunque essere attivata solo dopo la certificazione definitiva dell’accordo da parte di revisori e organi vigilanti.
ARTICOLO 53
Come avevamo chiesto, alle risorse già stanziate a luglio (375mila euro) si aggiungono quelle provenienti dalle cessazioni del 2017 di persone che beneficiavano dei gradoni.
Lo stanziamento quindi è pari a 414.000 euro, che dovrebbero essere sufficienti per garantire un numero di vincitori superiore al 70% degli aventi diritto.
Il bando potrà partire immediatamente dopo la certificazione definitiva dell’accordo da parte di revisori e organi vigilanti.
In seguito si potranno definire ulteriori incrementi dei posti, con la costituzione del fondo accessorio 2018, anche in relazione al nuovo CCNL, che prevede un quarto gradone economico per chi ne ha già tre.
ANTICIPI DI FASCIA
La nuova ipotesi di accordo non ha riferimenti temporali, per cui la decorrenza della fascia per i vincitori avverrà nell’anno in cui si svolgerà la procedura.
Sono stati migliorati – rispetto all’ipotesi di accordo firmata 15 mesi fa – i criteri di valutazione, rendendoli più legati alle attività e meno ai “comportamenti” organizzativi.
QUESTIONI APERTE
Ora è decisiva la tempistica, che è il vero problema della contrattazione integrativa all’Istat di questi anni. L’amministrazione deve incalzare il collegio dei revisori e ottenere le certificazioni in tempi brevi, per far partire il bando art. 53 quanto prima, imparando dagli errori fatti sull’articolo 54 per quanto riguarda la procedura. Lo stesso vale per gli anticipi di fascia.
A questo proposito, la struttura della DCRU che si sta occupando contemporaneamente di raccogliere e controllare i titoli dei vincitori dell’articolo 54, nonché di rispondere alle numerosissime richieste di accesso agli atti, più volte sollecitata dalla FLC CGIL, ha l’obiettivo di chiudere tutto entro marzo o ai primi di aprile. Crediamo – e lo abbiamo detto e scritto più volte – si debbano dare scadenze certe e prevedere un eventuale riesame della graduatoria nei casi in cui si riscontrino errori nella valutazione dei titoli. Si tratta comunque di un tempo davvero troppo lungo, pari a quello servito per la selezione dei vincitori: per l’articolo 53 siamo ancora in tempo per evitare una stortura di questo genere.