La presentazione del Rapporto annuale è stata negli ultimi due giorni ancora un’occasione per mostrare la determinazione, la capacità di iniziativa e l’ampiezza raggiunte dal percorso di mobilitazione del personale Istat. Ieri 20 maggio, mentre dentro Montecitorio alcune lavoratrici interrompevano la presentazione per leggere un comunicato perfetto e puntuale nei contenuti, fuori nella piazza una gran quantità - che già da sola indica la qualità raggiunta da questo percorso - di colleghi dell’Istat le sosteneva partecipando al sit in unitario contro il decreto così detto della “buona scuola”: una convergenza significativa e molto bella da vedere.
Dopo 3 mesi di relazione conflittuale tra lavoratori e amministrazione Istat è probabilmente giunto il tempo in cui le iniziative di mobilitazione trovino dei momenti di verifica su cui misurare concretamente la capacità del Presidente di rispondere a ciò che è stato messo in campo, facendo fronte concretamente ai bisogni che questa mobilitazione ha innescato.
La complessità della vertenza che ha a che fare con lo strangolamento generale dei dipendenti pubblici in atto oramai da diversi anni richiedeva di portare la vertenza anche ad un livello superiore a quello del singolo ente. La Flc Cgil ha lavorato su questo terreno, per portare il rilievo dei temi in questione fuori dal perimetro strettamente interno all’Istat. Come abbiamo spiegato in precedenti comunicati, l’impegno ha dato negli ultimi giorni esiti significativi rispetto alla possibilità di leggere in modo non penalizzante la circolare del 22 febbraio 2011 del Dipartimento della Funzione Pubblica: l’Istat può finanziare le progressioni ex. art. 54 su un fondo diverso da quello accessorio ricostruendo quanto versato dal 2001 ad oggi.
Questa importante novità e la possibilità di finanziare dal bilancio il fondo accessorio, in quanto l’ente è in riorganizzazione, offrono oggi un quadro completo secondo il quale l’Istat è nella condizione materiale di soddisfare le richieste dei lavoratori: è il momento di chiedere conto e verificare se questo percorso possibile verrà effettivamente intrapreso dall’Istituto.
Per questa ragione abbiamo inviato una richiesta di incontro al Presidente, invitandolo ad un confronto concreto sui nuovi scenari proponendo di ripartire con un dialogo leale fuori dai tatticismi, le reticenze e le ambiguità che hanno caratterizzato gli ultimi mesi. La richiesta è stata presentata insieme alla (ennesima) lista delle questioni in sospeso e a una sintetica nota tecnica che spiega perché e come si può finanziare il fondo del trattamento accessorio.
Nei prossimi giorni l’assemblea sarà il luogo in cui confrontarsi su tutto questo in attesa di risposte da parte dell’Istat.