Dopo le nostre osservazioni sul disciplinare sulle consulenze, l'Istat ha modificato alcuni riferimenti normativi nel senso indicato dalla FLC CGIL e ha pubblicato il documento.
"Mai più precari all'Istat", ha affermato il presidente dell'Istat più volte, solo pochi mesi fa. Vogliamo credergli, ma un impegno ufficiale scritto ci sembra più forte e quindi necessario, e l'uscita del disciplinare - nonostante sia stato recepito quanto avevamo chiesto - non ci tranquillizza.
All'Istat il numero di co.co.co. è stato sempre contenuto, soprattutto negli ultimi anni, per la scelta che abbiamo condiviso di non utilizzare più questa forma di contratto. Il co.co.co. è infatti una forma contrattuale priva di tutele e diritti, che dovrebbe essere bandita dalla Pubblica Amministrazione.
Soprattutto a pochi giorni dalla soluzione del problema degli oltre 300 precari a tempo determinato che saranno stabilizzati, appare un segnale preoccupante quindi l'adozione di un disciplinare che potrebbe aprire le porte alla sostituzione di lavoro a tempo indeterminato con lavoro precario.
Con una lettera al presidente Alleva e al Consiglio dell'Istat, la FLC CGIL ha quindi chiesto che sia formalizzato un impegno dell'Istituto a darsi vincoli più stringenti di quelli già previsti dalla norma sui collaboratori. La nostra posizione rimane quella di sempre: mai più precari all'Istat!