Lunedì 19 settembre è uscito un comunicato della direzione del personale dell'Istat, intitolato sbrigativamente “Misure temporanee di utilizzo del personale” (alludendo a una gestione delle risorse umane non proprio “orizzontale”) che introduce misure “temporanee ed eccezionali”, dovute alla “contingente situazione di carenza di personale”.
La prima misura è la sospensione dei trasferimenti tramite call interne fino al 31 ottobre. Non è chiaro quali sarebbero queste call: quelle già avviate o quelle che erano in programma?
La seconda misura prevede che fino a fine anno “per far fronte a specifiche condizioni” potranno “essere valutate o rivalutate eventuali richieste” “di attivazione di specifiche collaborazioni a titolo gratuito da parte di dipendenti di prossima cessazione o di recente cessati, finalizzate ad attività di passaggio di consegna in favore di altri dipendenti”.
Alla fine si fa riferimento anche a una terza misura che si fa fatica a comprendere:
“La Direzione centrale risorse umane si riserva di valutare le richieste, ferma restando la previa verifica di esistenza di personale in grado di sostituire il cessato, di percorsi di affiancamento già attivati, di possibilità di esternalizzazione o di sospensione delle attività”. Si riferisce alle collaborazioni a titolo gratuito o a qualcos’altro? La DCRU valuta la possibilità di esternalizzare o sospendere attività? Da quando la DCRU ha il potere di decidere cose del genere? Urge, come evidente, un chiarimento.
A pochi mesi dalla fine della presidenza Blangiardo, si chiude il cerchio: dopo gli incarichi dirigenziali a pensionati e pensionandi, si arriva alle collaborazioni gratuite per i dipendenti cessati e si certifica in un comunicato la situazione di gravissimo malessere dell’Istituto, che viene scaricato sul personale, e la cui responsabilità è tutta da ascrivere agli attuali vertici dell'Istat che nel corso degli anni hanno più volte ignorato le segnalazioni e gli allarmi della FLC CGIL.