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ISTAT: approvato il Piano anticorruzione 2016-2018

Recepite alcune delle osservazioni della FLC CGIL

19/11/2016
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Il Consiglio dell'Istat ha approvato nella seduta del 21 ottobre 2016 il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione 2016-2018, sul quale la FLC CGIL aveva mosso alcune osservazioni, che in alcuni casi sono state prese in considerazione:

- è stata cancellata l'espressione “cultura organizzativa dell’etica"

- con riferimento ai 3 casi di conflitto di interesse è stata specificata, come da noi richiesto, la modalità di risoluzione:

"Ai fini della risoluzione del conflitto l’amministrazione ha richiesto il parere del RPC, il quale si è pronunciato indicando quale soluzione l’astensione del Dirigente incaricato dalla gestione delle suddette risorse, demandando tale attività ad altro dirigente."

Sono state apportate altre modifiche, che segnaliamo di seguito.

- Nel paragrafo 3.2, con riferimento a risk management e nucleo di presidio, è stata inserita questa frase: 

"Successivamente all’adozione del presente Piano, si provvederà alla formalizzazione, mediante apposita deliberazione, delle attività di supporto metodologico al RPC di competenza della funzione di Risk Management."

La lettera j è stata parzialmente riformulata così:

"l’Ufficio procedimenti disciplinari (UPD), che gestisce i procedimenti disciplinari nell’ambito delle proprie competenze (art. 55 bis Decreto Legislativo n. 165 del 2001), provvede alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria; inoltre, ai sensi dell’art.15, comma 3 del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62, cura l'aggiornamento del Codice di comportamento dell’Istituto, l'esame delle segnalazioni di violazione del Codice, la raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, in raccordo con il RPC. Al fine di garantire la separazione tra funzioni preventive e sanzionatorie in materia di anticorruzione, l’Ufficio procedimenti disciplinari esercita le proprie competenze in autonomia funzionale." 

In merito alla costituzione delle commissioni interne per la selezione del personale e la scelta del contraente (pag. 36) è stato inserito il riferimento al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Nuovo Codice degli Appalti) ed è stato aggiunto questo passaggio:

"Mentre, per quel che attiene le commissioni giudicatrici nelle procedure di gara, si procederà all’emanazione di un disciplinare ad hoc, successivamente alla pubblicazione da parte dell’Autorità Anticorruzione dei criteri per l’iscrizione all’Albo degli esperti, istituito presso l'ANAC (di cui all'articolo 78 del nuovo Codice degli Appalti), da cui si dovrà attingere per la scelta dei commissari.
Oltre ai suddetti disciplinari, l’Istituto sta predisponendo delle linee guida per la gestione dei lavori delle commissioni di gara e delle commissioni di concorso, reclutamento e selezione del personale. Tali linee guida saranno oggetto di revisione per quel che attiene il lavori delle commissioni di gara, al fine di recepire le prescrizioni contenute nel decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Nuovo Codice degli Appalti) e delle relative Linee guida attuative pubblicate dall’Autorità Anticorruzione."

L'approvazione del piano rende ancora più evidente la contraddizione di un'Amministrazione che si mette formalmente in regola con piani e regolamenti e che nei fatti procede in modo opaco e per nulla trasparente, come dimostrano le procedure di incarico e nomina legate alla modernizzazione.

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