Come annunciato già a partire dall'assemblea del 3 settembre, dal 30 settembre al 4 ottobre si svolgeranno iniziative interne ed esterne all'Istat, organizzate dal coordinamento precari dell'Istat e sostenute dalla FLC CGIL.
Il Decreto D'Alia, uscito a fine agosto, come ampiamente dimostrato, è infatti inutile se non dannoso. All'Istat il "concorso riservato" riguarderebbe circa l'8% degli attuali precari, mentre per gli altri si prevede l'impossibilità persino di rinnovare i contratti.
Mancano le risorse, e senza uno sblocco del turnover qualsiasi misura diventa un palliativo. I precari dell'Istat, peraltro, sono già stati tutti selezionati attraverso un concorso pubblico quando sono entrati nell'ente. Il CCNL prevede già meccanismi di tenure track, che sono anch'essi bloccati da anni senza una motivazione giuridica.
Il requisito dei tre anni negli ultimi 5 inoltre, costruito nel decreto in modo diverso da come era nella "stabilizzazione" del 2006/2007, tiene fuori quasi tutti i precari dell'Istat, che pure avendo firmato contratti da 3 anni e più, li vanno a completare dopo l'entrata in vigore del decreto.
Proprio lo scorso anno infine il governo Monti aveva decretato l'inizio della fase sperimentale del censimento permanente, che dovrebbe sostituire il censimento decennale. I precari, che in gran parte lavorano per il censimento, non dovrebbero diventare anche loro "permanenti"?
La FLC CGIL sostiene quindi la mobilitazione dei precari dell'Istat, invita tutto il personale a partecipare alle iniziative, allo sciopero Istat per l'intera giornata di venerdì 4 ottobre e alla manifestazione dei precari della ricerca di mercoledì 2 ottobre dalle 9.30 a Montecitorio.