Venerdì 31 gennaio è uscito il comunicato sulla Intranet, che regola la procedura per la sperimentazione del lavoro agile.
Si tratta di un passaggio delicato e certamente positivo per l’Istituto, uno degli obiettivi prioritari della nostra piattaforma contrattuale, che richiede un cambio di mentalità da parte di tutti, a cominciare dai dirigenti.
L’istanza di adesione si può presentare da oggi, lunedì 3 febbraio. Se il direttore firma l’accordo e lo trasmette alla DCRU entro questa settimana (venerdì 7 febbraio), i “contratti” relativi saranno attivi da lunedì 17 febbraio, altrimenti partiranno da lunedì 2 marzo.
Invitiamo quindi tutto il personale interessato a inviare immediatamente l’istanza di adesione: basta una semplice email alla casella istituzionale della direzione di appartenenza e, per conoscenza, alla casella personale del proprio Capo servizio. Sarebbe stato opportuno prevedere l'invio per conoscenza anche alla DCRU per un monitoraggio della procedura.
Rispetto alle informazioni ricevute martedì scorso, una novità positiva riguarda l’unico servizio che non aveva aderito, infatti dal comunicato si evince che sono incluse nella sperimentazione tutte le strutture dell’Istituto, senza esclusioni.
Sono esclusi dal lavoro agile solo i telelavoratori e i turnisti. Non sono esclusi i componenti delle squadre, ma solo chi fa parte della squadra permanente di emergenza di via Balbo.
Il lavoro agile si potrà svolgere in qualsiasi luogo chiuso pubblico o privato, scelto dal dipendente di volta in volta, secondo criteri di ragionevolezza.
La sperimentazione durerà tre mesi. Se si inizia il 17 febbraio, finirà il 16 maggio, se comincia il 2 marzo, terminerà il 1° giugno.
Prima della conclusione si svolgerà un confronto sindacale per valutare l’avvio a regime, risolvendo eventuali criticità.
I principali elementi di possibile criticità che ad ora riscontriamo riguardano il numero di giorni mensili, che ciascun direttore potrebbe far scendere sotto i 4 creando disparità non giustificate, il lavoro agile presso altre sedi territoriali (il comunicato uscito venerdì non lo cita), e la questione degli strumenti informatici per il lavoro agile. L’Istat deve fornire il software necessario ai lavoratori che hanno necessità di collegarsi ai dati presenti sui server dell’Istituto per lavorare fuori dall’ufficio.