L'assemblea permanente dei lavoratori e dei sindacati dell'Istat questa mattina si è riunita nel cortile della sede centrale di via Balbo, per discutere delle conseguenze della spending review sul futuro dell'Istituto e di tutta la ricerca pubblica.
La contestuale occupazione della sala stampa ha comportato il ritardo di oltre un'ora nella diffusione dei dati sui prezzi al consumo.
L'iniziativa è quindi proseguita come assemblea esterna, nelle strade intorno all'Istituto, spostandosi nel centro diffusione dati dell'Istat. L'assemblea, composta da alcune centinaia di lavoratori, ha deciso quindi di occupare questo spazio e rispondere al Presidente Giovannini, che ieri ha rilasciato un’intervista a “Repubblica”: non bastano le dichiarazioni pubbliche, serve un cambio di rotta, all'interno e all'esterno dell'Istituto.
C'è infatti bisogno di cambiare la politica di assunzioni, sospendendo il processo di riordino che, con l'introduzione della dirigenza amministrativa, sta facendo crescere a dismisura i costi per l'Istituto, sta umiliando le professionalità esistenti e sta causando lo spreco delle poche risorse a disposizione.
C'è inoltre bisogno di cancellare le norme della cosiddetta spending review che bloccano il turnover, tagliano l'organico e i fondi agli enti pubblici di ricerca.
C'è bisogno di costruire un percorso concreto verso la stabilizzazione dei 419 lavoratori precari, utilizzando subito l'articolo 5 del CCNL.
Nel percorso tra la sede centrale e il centro di diffusione dei dati sono intervenuti alcuni funzionari della polizia di stato che hanno identificato senza motivo vari lavoratori dell'Istat. Un comportamento inaccettabile, che denota un clima di intimidazione verso il dissenso legittimo di lavoratori in mobilitazione, messo in atto proprio nel giorno in cui si decide della sorte di alcuni manifestanti del G8 di Genova 2001 che rischiano complessivamente 100 anni di carcere.
Dal centro diffusione dati occupato
Assemblea permanente dei lavoratori e dei sindacati dell'Istat