Si è svolto lunedì 28 gennaio 2013 il proseguimento dell’incontro su fondo assistenziale e indennità dello scorso 9 gennaio.
L’amministrazione ha sostenuto che la delibera del 4 gennaio con il calcolo dell’importo totale del fondo per i benefici assistenziali non ha errori di calcolo e che le differenze tra 2011 e 2012 fatte notare dalla delegazione FLC CGIL sarebbero dovute solo a variazioni di bilancio. Ne consegue che l’accordo sui benefici dello scorso anno firmato dalla sola Usi aveva evidentemente, oltre ai problemi “storici” di decurtazione di alcune voci dal fondo totale, anche l’aggravante di uno svantaggio per i lavoratori di circa 4mila euro dovuto a un “differente” sistema di calcolo.
L’amministrazione ha portato, già dal 9 gennaio, in contrattazione la richiesta di rivedere l’accordo del 2003 sulle indennità, perché nel 2011 si è raggiunto il tetto di spesa previsto sul fondo del salario accessorio. L’amministrazione si è concentrata come prevedibile sulle indennità di turno (che rappresentano circa l’85% della spesa complessiva per indennità) sottolineando la necessità di contenerne il numero. La FLC CGIL ha sottolineato che un ragionamento nuovo sulle indennità non può essere finalizzato solamente al contenimento della spesa, peraltro con la logica del taglio lineare. Se si vogliono rivedere ed aggiornare i settori e le posizioni coinvolte dai turni, occorre chiamare in causa le direzioni per un orientamento iniziale, quindi aprire una discussione con i direttori interessati, sull’organizzazione del lavoro e dei processi. Lo scopo infatti non può essere semplicemente quello di tagliare indennità o di sostituirle con altri strumenti più economici per l’amministrazione. Altra cosa è ovviamente aggiornare, chiarire e, se necessario, razionalizzare il profilo delle posizioni professionali interessate dalle indennità. Ciò anche eventualmente per estendere le posizioni coperte da indennità di turno dove è evidente una organizzazione del lavoro per turni obbligati senza che ad essa corrisponda una coerente corresponsione del dovuto indennizzo, come nel caso eclatante della segreteria di presidenza.