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Istat e lavoro agile, qualche passo in avanti ma ancora non ci siamo

L’amministrazione si impegna a predisporre un nuovo documento

14/10/2019
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Il giorno prima dell’incontro di giovedì 10 ottobre abbiamo ricevuto un documento che aggiorna la proposta dell'amministrazione sul lavoro agile rispetto a quella precedente di luglio.

La “piattaforma” predisposta dall’amministrazione, migliorativa per vari aspetti rispetto a quella di luglio, ha ancora molti punti che non condividiamo, che renderebbero il lavoro agile una copia sbiadita del telelavoro.

All’inizio dell’incontro abbiamo innanzitutto chiesto che l’amministrazione porti in consiglio la richiesta di un consistente aumento dei numeri del telelavoro, visto che le domande presentate (413) sono largamente più del doppio dei posti a disposizione.

Il direttore Weber si è impegnato a presentare la richiesta al prossimo Consiglio.

Sul documento predisposto dall’amministrazione abbiamo fatto una serie di richieste di modifica.

1)     La sperimentazione deve riguardare tutto il personale e non solo alcune direzioni.

2)     Il potere dei direttori di “negare” il lavoro agile è inserito in troppe fasi. Abbiamo proposto di toglierlo sulla valutazione della presenza continuativa in sede e lasciarlo in caso di situazioni straordinarie. L’impatto delle emergenze peraltro dovrebbe essere citato anche al contrario, come nel caso di lavori presso una sede, che potrebbero dare luogo – ad esempio - a un numero di giornate di smart working maggiore in un determinato periodo. I criteri di priorità richiamati (quelli del telelavoro) vanno tolti.

3)     Abbiamo proposto di aumentare da 5 almeno ad 8 (2 a settimana) le giornate massime di lavoro agile mensili.

4)     Abbiamo chiesto di togliere i riferimenti agli orari di lavoro (7.30-20) e alla “reperibilità” del dipendente.

5)     Il luogo di svolgimento del lavoro agile non deve essere fisso e soprattutto non deve essere indicato nell’accordo individuale.

6)     La parte sull’assegnazione temporanea presso una sede diversa va bene, ma abbiamo chiesto che sia collocata in un paragrafo a parte.

7)     L’Istituto deve impegnarsi, almeno nell’ambito delle licenze già acquisite, a fornire a chi ne abbia necessità il software per lavorare fuori dall’ufficio.

L’amministrazione è sembrata disponibile ad accogliere almeno alcune delle proposte sindacali e a presentare in tempi brevi una nuova “piattaforma”. Abbiamo apprezzato la volontà dichiarata di tutta la delegazione dell’amministrazione di far partire appena possibile lo smart working dentro l’Istituto.

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