Oggi giovedì 21 alle ore 12,45 è stato firmato il contratto ricerca.
Per conoscenza vi invio il comunicato della CGIL e UIL sulla firma del contratto.
Saluti,
Fabio
Scongiurato lo SCIOPERO DEI NUMERI, l’ARAN convoca
le OO.SS. per la firma del CONTRATTO della RICERCA
La lotta paga! L’Europa non attenderà invano i dati di Contabilità Nazionale dell’ISTAT, previsti per marzo, per la verifica del rispetto dei parametri di Maastricht, perché i lavoratori dell’Istituto da oggi sospendono le iniziative di mobilitazione programmate. Ieri, finalmente, alle ore 16,00 è arrivata la convocazione dell ARAN, alle OO.SS. confederali, per oggi 21 febbraio alle ore 12,00, per la firma del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Comparto Ricerca. E’quindi evidente che non sussistono più le ragioni del blocco del comunicato dell’indice sul “Fatturato e Ordinativi nell’Industria” che era stato deciso nel corso della partecipatissima assemblea tenuta ieri nella sede ISTAT di via Tuscolana. Tuttavia tale comunicato verrà diffuso alle ore 12,00 perché l’agitazione sindacale di questi giorni ha comunque prodotto un ritardo.
Manteniamo il SIT-IN a via del Corso, davanti alla sede dell’ARAN, perché vogliamo essere testimoni diretti di questa benedetta sottoscrizione del CCNL, solo in vista della quale revocheremo definitivamente tutte le forme di mobilitazione e lo stato d’agitazione. Siamo convinti che, per la chiusura di questa vicenda, determinante e decisiva è stata la mobilitazione dei lavoratori dell’ISTAT, che hanno così dato alle OO.SS. un’arma micidiale ed efficace per la chiusura di questa tormentata vicenda contrattuale. Per questo un plauso particolare va ai lavoratori dell’ISTAT che hanno saputo mettere in campo una determinazione e una unità fuori dal comune.
Questo della Ricerca era ormai diventato un autentico scandalo nazionale, perché si tratta di un comparto i cui lavoratori sono da più di quattro anni in attesa del rinnovo contrattuale (quadriennio normativo 1998-2001, e i due bienni economici 1998-1999, 2000-2001) e, cosa più drammatica, è che per chiudere le procedure di certificazione e verifica contabile, ci sono voluti più di 120 giorni rispetto ai 40 previsti dalla legge attualmente in vigore. Senza la decisa mobilitazione dei lavoratori ISTAT chissà ancora quanti giorni sarebbero stati necessari per trasmettere la comunicazione dalla Corte dei Conti al Parlamento, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e da questi magari al Min. del Tesoro, passando per la Funzione Pubblica e quindi per l’ARAN. In tutta questa vicenda contrattuale il ruolo dell’ARAN è stato scandaloso per inerzia e latitanza.
Siamo consapevoli che la vertenza messa in atto in questi giorni avrebbe potuto arrecare danni all’immagine dell’ISTAT, al suo ruolo istituzionale e alla sua autonomia. Siamo quindi soddisfatti per il risultato raggiunto che ci permette di evitare pesanti ricadute sull’attività istituzionale dell’Ente, nonché ulteriori frizioni intorno al ruolo dell’ISTAT. E’ per questo che, con soddisfazione, annunciamo che il comunicato di oggi, sia pure in ritardo, uscirà secondo il calendario previsto.
La mobilitazione di questi giorni ha dimostrato un forte senso di responsabilità e una grande coesione dei lavoratori dell’ISTAT. Sul versante delle privatizzazioni, esternalizzazioni di funzioni fondamentali, riorganizzazioni, scorporo degli Uffici Regionali, e quant’altro, saremo sempre in prima linea per la difesa del ruolo pubblico dell’Ente, della sua autonomia e autorevolezza.
Prendiamo atto del positivo ruolo che avete avuto voi giornalisti che, pur avendo dovuto sopportare i disagi di questa mobilitazione, avete comunque dato il giusto risalto alla nostra vertenza.
Il nostro lavoro comunque continua, ci attendono importanti impegni: l’applicazione contrattuale, la vertenza sui precari (ormai all’ISTAT sono diventati circa il 25% della forza lavoro) e, ancora, l’apertura della tornata contrattuale 2002-2005. Tutto questo va infine inserito nella mobilitazione più generale per la difesa della ricerca pubblica in Italia, e contro le iniziative del governo sulle deleghe in materia di mercato del lavoro, scuola, previdenza e l’art. 18.
SNUR CGIL ISTAT UIL PA UR ISTAT
Roma, 21/02/2002