Di seguito riportiamo il comunicato unitario sui problemi relativi ai benefici assistenziali all'Istat.
LE ATTESE INFINITE PER I BENEFICI ASSISTENZIALI ISTAT
Il rimborso dei benefici assistenziali all’Istat, come tanti altri istituti contrattuali, ha subito negli scorsi anni un ritardo molto forte, anche a causa dei blocchi alla contrattazione e ai vincoli dati dai ministeri vigilanti per la costituzione del fondo. Ora dovremmo essere tornati in una situazione di “routine”, con un contratto nazionale in vigore e una procedura sostanzialmente chiara, che prevede la costituzione del fondo anno per anno a cura dell’amministrazione – fondo che va “asseverato dai revisori”, la trattativa sui criteri di distribuzione tra amministrazione e organizzazioni sindacali, i passaggi dell’accordo sindacale al collegio dei revisori e ai ministeri vigilanti, infine l’erogazione al personale di quanto dovuto.
Siamo fermi però all’anno 2015. Da diversi mesi l’amministrazione sostiene di avere presentato al collegio dei revisori la delibera di costituzione del fondo per l’anno 2016, senza che l’argomento fosse affrontato.
Chiediamo quindi ai revisori di certificare nella prossima seduta il fondo del 2016, come anche l’ipotesi di accordo sugli anticipi di fascia.
All’amministrazione domandiamo di avviare comunque la trattativa sul fondo del 2016, in analogia con la prassi adottata per il salario accessorio.
Nonostante il parere dei ministeri vigilanti sull’accordo sottoscritto lo scorso anno dalle organizzazioni sindacali all’Istat, il nuovo CCNL 2016-2018 ha peraltro ribadito all’articolo 96 che i benefici assistenziali sono “disciplinati” “in sede di contrattazione integrativa”.
Il nuovo regolamento – adottato unilateralmente dall’amministrazione, nonostante fosse stato condiviso in sede di trattativa - ha alcuni punti che andrebbero rivisti, in particolare per quanto riguarda il personale che va in pensione, al quale – a differenza del passato – non è data possibilità di presentare la domanda per i benefici.
Invitiamo i colleghi interessati a inviare comunque, prima di andare in pensione, la domanda tramite il protocollo generale o – se già cessati - via raccomandata con ricevuta di ritorno.
FLC CGIL, FIR CISL, UIL Scuola RUA, GILDA Unams