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Rete per il coordinamento amministrativo ISTAT: inattuale e inattuabile

Incontro tra sindacati e amministrazione sulla proposta di costituzione di un nuovo organismo interno

18/07/2013
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Si è tenuto oggi pomeriggio un incontro tra le organizzazioni sindacali (FLC CGIL, FIR CISL, UIL RUA e ANPRI) e la delegazione dell'amministrazione sulla proposta, approvata ad aprile dal Consiglio e trasmessa ai sindacati per commenti a inizio luglio, per costituire una "rete per il coordinamento amministrativo". La richiesta di un confronto era venuta dalle organizzazioni sindacali unitariamente.

Il direttore generale, dottoressa Carone, e il direttore del servizio giuridico, dottoressa Bellitti, hanno illustrato la proposta, volta, secondo quanto dichiarato, a migliorare la funzione amministrativa dell'Istituto, perché garantirebbe maggiore integrazione tra le strutture interne alla direzione generale e quelle dei dipartimenti di produzione, favorendo l'omogenenità dei processi e degli atti amministrativi e una analisi e lettura condivisa delle norme giuridiche, necessaria per l'incrocio tra normativa statistica (regolamenti) e normativa generale. La dottoressa Carone ha specificato che il progetto, concordato con i capi dipartimento, è a costo zero, non essendoci attualmente strumenti per finanziare con indennità o incarichi dirigenziali i membri della costituenda rete. D'altra parte la dottoressa Bellitti ha ricordato che già esistono altre reti trasversali.

Le organizzazioni sindacali hanno fatto notare l'intempestività della proposta, che arriva a pochi mesi dall'insediamento dei nuovi dirigenti amministrativi, e che ha quindi più il sapore di un tentativo (maldestro) di salvare una situazione divenuta ingestibile, dovuta agli esiti di una procedura concorsuale contestata dalla dirigenza interna, che quella di una reale volontà di innovare la macchina organizzativa dell'Istituto.

Come FLC CGIL abbiamo in particolare detto che una proposta del genere, che va nel senso di un'organizzazione del lavoro "a matrice" sarebbe interessante, se non fosse inattuale e inattuabile. Infatti l'Istat, con il DPR 166/2010, ha scelto un'altra strada, contestata più volte dalla FLC, anche in tribunale, che ha comportato al contrario gerarchizzazione, aumento delle figure dirigenziali e accentramento. Di fatto ci troviamo davanti a un "166 bis". Non stiamo infatti parlando di una "normale" rete interdipartimentale, ma di un coordinamento guidato dal datore di lavoro, il direttore generale, che peraltro ne nominerebbe tutti i componenti, anche in capo ai dipartimenti di produzione. Si rischia perciò di inserire un ulteriore elemento organizzativo, con una collocazione gerarchica ambigua, in un disegno già troppo stratificato.

La richiesta della FLC CGIL è quindi quella di sospendere questo progetto, per ridefinirlo in una situazione meno fragile e indefinita di quella attuale, ovvero attendendo i passaggi di ricambio al vertice e la conclusione della vicenda giudiziaria che pende sui concorsi per la dirigenza amministrativa. Procedere oggi apparirebbe come una forzatura.

Inoltre abbiamo fatto notare, nel merito, alcuni punti poco chiari nella procedura di costituzione della "rete per il coordinamento amministrativo", che mettono in possibile contraddizione le prerogative della Direzione Generale con quelle dei Dipartimenti.

L'amministrazione, pur dichiarandosi disponibile a modifiche nel testo del provvedimento e a dare un carattere "sperimentale" al progetto, sembra voler proseguire sulla strada della costituzione della Rete.

La nostra posizione si può leggere anche nel comunicato Flc Cgil sull'argomento.

Aggiornamento del 2 agosto 2013

L'amministrazione, come previsto, senza considerare la contrarietà delle organizzazioni sindacali, ha fatto uscire la delibera che istituisce dal 1 settembre 2013 la "rete per il coordinamento amministrativo", in fase sperimentale fino al 31 dicembre 2014.

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