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Precari ISTAT: proseguire sulle proposte per la stabilizzazione

Sul concorso speciale nessuna apertura dall'amministrazione

30/05/2016
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Mercoledì 25 maggio si è svolto il primo incontro del tavolo, chiesto dalla FLC CGIL, per cercare uno sbocco normativo in grado di rispondere alle necessità di stabilizzare il personale precario dell’Istat per fronteggiare le future attività dell’Istat.

Solo alla fine si è parlato del concorso speciale riservato che permetterebbe a norme attuali di "stabilizzare" solo 54 dei 343 precari attualmente in forze all'Istat. La FLC CGIL, per vari motivi, ritiene che il bando di quel concorso vada per il momento accantonato.

La delegazione dell’amministrazione ha illustrato due percorsi legislativi.

Il primo comporterebbe una rimodulazione ad hoc per l’Istat del DL 101/2013 (D’Alia), in modo da includere tutti gli attuali precari nel personale con i requisiti e allargandone le possibilità applicative in termini temporali e di finanziamento. In questa ottica l’Istat avrebbe l’intenzione di fare due concorsi speciali: uno subito con le regole attuali, uno dopo l’approvazione della norma.

Il secondo prevede un apposito stanziamento all’Istat per assumere, nel corso degli anni, tutti i precari attualmente in servizio, a domanda. Questa norma creerebbe percorsi diversi per i precari, perché alcuni sarebbero inclusi nella lista del concorso speciale D'Alia e altri rientrerebbero successivamente in una stabilizzazione "piena". L’amministrazione ha quindi sostenuto che in questa seconda opzione il concorso speciale sarebbe "sospeso".

In tutte e due le ipotesi sarebbe prevista la possibilità di prorogare i contratti fino all’assunzione.

In ogni caso l’amministrazione ha dichiarato che “fra qualche settimana”, dopo aver verificato con il ministero della Funzione Pubblica, con il quale sarebbe già stato avviato uno specifico confronto, indicherà quale delle due strade sia più praticabile.

La richiesta della FLC CGIL, anche in seguito all'assemblea di venerdì 27, è di prevedere un nuovo confronto con le organizzazioni sindacali a valle degli incontri con gli organi vigilanti, per valutare l'effettiva consistenza del percorso, i tempi e i modi, anche in relazione con gli sviluppi del decreto legislativo sugli enti di ricerca. Riteniamo più praticabile e migliore la seconda opzione, perché presenta meno procedure ad hoc e assicura un finanziamento dedicato fino al 2021, anche se sarebbe auspicabile che la stabilizzazione avvenga in tempi più brevi. La FLC CGIL cercherà di fare la sua parte nei confronti delle controparti politiche affinché sia agevolata questa strada, e promuoverà e appoggerà le iniziative di mobilitazione che si dovessero rendere necessarie.

Fino a quel punto non ha senso far partire le procedure del “concorso speciale” per 54 persone. A margine dell’incontro l’amministrazione ha peraltro chiarito che le proposte di modifica al bando inviate dalla FLC CGIL sono state tutte respinte, in particolare quella di distinguere per area e non solo per profilo i concorsi. L'amministrazione ha giustificato la chiusura con presunti contenziosi possibili e con i cambiamenti organizzativi intervenuti con la modernizzazione. In quel modo il “concorso speciale” rischia di produrre distorsioni, per cui la FLC CGIL a maggior ragione ritiene che non ci siano le condizioni per farlo partire oggi.

La FLC CGIL ha inoltre chiesto all'Istat un'analisi delle possibili implicazioni del decreto legislativo sugli EPR, ad esempio sulla questione dell'utilizzo dell'80% del bilancio per le spese per il personale, chiarendo quanto "spazio di manovra" avrebbe l'Istat con questa possibile innovazione normativa, che sostituirebbe il vincolo del turnover e quello della dotazione organica.

La FLC CGIL, pur apprezzando lo sforzo di scrittura normativa dell’amministrazione, ha inoltre espresso la preoccupazione che il provvedimento legislativo proposto dall’Istat potrebbe risultare debole se non inserito in modo esplicito nella programmazione del lavoro dei prossimi anni. Sarebbe quindi importante richiamare la necessità di risorse aggiuntive stabili e continuative al bilancio dell'ente anche per lo svolgimento dei progetti citati in premessa, quali la creazione degli archivi, la conduzione dei censimenti permanenti e l’attuazione delle indagini sotto regolamento europeo. E’ inoltre poco chiaro con quali risorse sarebbero prorogati i contratti in attesa dell’assunzione, visto che i fondi residui dei censimenti del 2011 non sono infiniti. Anche a tale scopo, abbiamo chiesto che nella norma si preveda la possibilità di utilizzare i fondi avanzati del censimento dell’agricoltura in favore del personale (per prorogare i contratti a termine e/o per il salario accessorio).

La FLC CGIL ha inoltre chiesto un confronto, che potrebbe avvenire contemporaneamente a quello sugli esiti dei confronti con il Ministero, sulle risorse assunzionali disponibili per vincitori e idonei ai concorsi pubblici, cercando di utilizzare anche con urgenza (soprattutto se si arrivasse davvero all'abolizione del III livello) le graduatorie esistenti, visto che nei concorsi di II e III livello che sono in dirittura di arrivo molti tra vincitori e idonei sono colleghi di ruolo e precari. I candidati che hanno passato gli orali del III livello tecnologo sono complessivamente ventuno (per 10 posti): 12 sono lavoratori dell'Istat di ruolo, 6 colleghi precari e solo 3 esterni. Per quanto riguarda i concorsi al II livello da primo tecnologo sono state ammesse 78 persone (per 11 posti) all'orale: 64 sono colleghi di ruolo, 3 precari e 11 esterni.

La FLC CGIL ha infine denunciato il comportamento di un direttore che, credendo evidentemente di avere acquisito dei superpoteri attraverso la modernizzazione, nel corso delle riunioni con i lavoratori delle ultime settimane, ha chiesto i curricula di tutti i precari mettendo in connessione questa richiesta con un possibile percorso di stabilizzazione. Vorremmo che fossero i vertici dell'Istituto a chiarire ai neo-dirigenti che le politiche assunzionali non spettano a loro.

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