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Le novità legislative e le applicazioni all'Istat

Facciamo il punto dopo la legge di bilancio

12/01/2021
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A fine anno è stata approvata in via definitiva la legge di bilancio 2021 (Legge 178 del 30 dicembre 2020. Il giorno dopo, 31 dicembre, il governo ha varato un decreto correttivo per sanare un errore contenuto nella legge di bilancio, relativamente alla riduzione del cuneo fiscale. Inoltre, sempre il 31 dicembre, è stato varato il cosiddetto decreto milleproroghe, attualmente in discussione alle camere. Infine il 18 dicembre scorso era stata approvata la legge di conversione del “super” decreto ristori, in vigore dal 25 dicembre.

In questa comunicazione facciamo il punto normativo, alla luce di queste disposizioni, sulle questioni che più ci riguardano da vicino.

Buoni pasto e straordinari

Con l’articolo 1, comma 870  della legge di bilancio 2021 si stabilisce che le risorse destinate allo straordinario del personale delle amministrazioni pubbliche non utilizzate nel corso del 2020 e i risparmi derivanti dai buoni pasto non erogati nello stesso anno (previa certificazione da parte dei competenti organi di controllo), possono finanziare nel 2021, nell’ambito della contrattazione integrativa, i trattamenti economici accessori, o gli “istituti del welfare integrativo” (cioè i benefici assistenziali), in deroga ai tetti imposti dalla legge al salario accessorio.

È una novità rilevante. Secondo noi per quanto riguarda i buoni pasto la soluzione più corretta sarebbe quella di pagarli in occasione del “lavoro agile straordinario”, anche per i mesi da agosto a dicembre 2020 (e oltre),  peraltro in coerenza con la scelta fatta per i mesi precedenti.

Le risorse risparmiate, in caso contrario, in base a questa disposizione normativa, saranno distribuite a tutto il personale come salario accessorio: sia ai I-III, sia ai IV-VIII. Lo stesso vale per le risorse non spese degli straordinari (in questo caso solo per i IV-VIII), che grazie all’accordo firmato il 24 dicembre saranno comunque ripartite come ogni anno tra tutto il personale . La FLC CGIL aveva chiesto all’Istat di creare una voce a parte proprio come “Covid 2020”, ma è rimasta una proposta solitaria, nonostante fosse perfettamente in linea con il dettato normativo. La sostanza in ogni caso non cambia: i soldi destinati ai lavoratori devono restare assegnate ai lavoratori!

Per quanto riguarda i buoni pasto scaduti il 31 dicembre 2020, anche su segnalazioni dei lavoratori, sulla Intranet sono state fornite ulteriori istruzioni aggiornate.

Lavoro agile

Con il “decreto milleproroghe” sono state prorogate fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVlD-19 (attualmente 31 gennaio 2021) e comunque non oltre il 31 marzo 2021, le disposizioni del Decreto Rilancio (articolo 263, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n 34) secondo cui le pubbliche amministrazioni organizzano il lavoro dei propri dipendenti e l’erogazione dei servizi attraverso la “flessibilità dell’orario di lavoro, rivedendone l’articolazione giornaliera e settimanale”, introducendo “modalità di interlocuzione programmata”, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l’utenza, applicando il lavoro agile, con le misure semplificate, almeno al cinquanta per cento del personale impiegato nelle attività che possono essere svolte in tale modalità, ricordando che “il Ministero della Pubblica Amministrazione con uno o più decreti può stabilire criteri e fissare principi in materia di flessibilità del lavoro pubblico e di lavoro agile”. 

Al momento l’Istat si è attestato sulla data del 31 gennaio, ma è molto probabile che i prossimi interventi normativi e la situazione epidemiologica porteranno a un’ulteriore proroga delle misure già disposte finora. Secondo alcune indiscrezioni giornalistiche anche lo stato di emergenza potrebbe essere prorogato ancora fino al 31 luglio 2021: occorrerà attendere almeno il DPCM in preparazione con le disposizioni successive al 15 gennaio. Riteniamo quindi necessario un confronto tra sindacati e amministrazione, anche per risolvere le questioni rimaste aperte, come quella del credito orario e dello straordinario in lavoro agile (602).

Inoltre entro il 31 gennaio 2021 dovrà essere predisposto dall’Istat il POLA, di cui si è cominciato a parlare nella riunione del Comitato paritetico per l’innovazione soltanto a dicembre e che dovrà programmare quindi il lavoro agile nel triennio 2021-2023.

La FLC CGIL crede che i principi di base da cui partire siano la massima estensione (sia per quanto riguarda le attività e i lavoratori coinvolti, sia per quanto concerne il numero di giornate/ore di lavoro agile), il confronto e la contrattazione per quanto riguarda tutti gli aspetti giuridici ed economici, e la volontarietà dell’adesione al lavoro agile.

Contrattazione nazionale

Per i rinnovi contrattuali relativi al triennio 2019-2021 dei settori della pubblica amministrazione sono stati stanziati, con il comma 959 dell’articolo 1 della legge di bilancio, 400 milioni di euro, che si aggiungono ai 3.335 mln già disposti con le leggi di bilancio del 2019 e 2020, per un totale complessivo di 3.775 milioni di euro<

Nonostante il finanziamento aggiuntivo di 400 milioni, le risorse complessive stanziate per i rinnovi contrattuali sono a nostro parere ancora insufficienti. Per il comparto Istruzione e Ricerca la richiesta sindacale era di prevedere un finanziamento aggiuntivo in grado di assicurare un aumento degli stipendi almeno del 4,5%, in particolare stanziando ulteriori 500 milioni di euro di risorse specifiche per finanziare le modifiche sull’ordinamento in discussione nelle commissioni paritetiche con l’ARAN.

La stabilizzazione dell’elemento perequativo (previsto dal comma 869), introdotto con il CCNL del 2018, è un’operazione necessaria e indispensabile per sostenere le retribuzioni più basse dei lavoratori pubblici, ed era una richiesta sindacale. Ciò che non è condivisibile è che le risorse necessarie a questa operazione vadano a ridurre le esigue risorse aggiuntive stanziate per i rinnovi contrattuali 2019-2021.

Riduzione del cuneo fiscale

Il governo, con il decreto legge 182 del 31 dicembre 2020, ha stabilito la messa a regime della detrazione fiscale per i redditi superiori ai 28 mila e fino a 40 mila euro, già attiva da luglio 2020. E’ stato necessario un decreto correttivo del comma 8 della legge di bilancio che per come era scritto, di fatto dimezzava tale beneficio visto che faceva riferimento alle detrazioni e modalità di calcolo previste per il periodo 1° luglio – 31 dicembre 2020.

Altro

Con l’approvazione definitiva del “decreto ristori” è stata definita una proroga delle attuali rappresentanze sindacali unitarie (RSU) nel pubblico impiego. Invece di tenersi nella primavera del 2021, le elezioni si svolgeranno entro il 15 aprile 2022.

Vari interventi, per noi largamente insufficienti, incrementano le risorse per la ricerca. Di seguito ne riportiamo una breve descrizione:

Al comma 540 della legge di bilancio si aumenta la dotazione ordinaria degli Enti di ricerca vigilati dal MUR (tra i quali non c’è l’Istat) di 65 milioni di euro.

Al comma 548 si istituisce il Fondo per la promozione e lo sviluppo delle politiche del Programma nazionale per la ricerca, con una dotazione di 200 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022 e di 50 milioni di euro per l’anno 2023.

Al comma 549 si istituisce il Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca, con una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, di 250 milioni di euro per l’anno 2023, di 200 milioni di euro per gli anni 2024 e 2025 e di 150 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2035.

Al comma 550 il MUR stanzia 10 milioni annui a decorrere dal 2021 per una convenzione con Invitalia al fine di farsi supportare nella valutazione, monitoraggio e controllo dei progetti di ricerca del piano nazionale, di quelli finanziati dall’Europa e di quelli finanziati dal fondo coesione e sviluppo.

Al comma 551 si indica la possibilità di avvalersi di esperti o comitati per la selezione dei progetti di ricerca e i relativi oneri 

Al comma 552 viene finanziato con 23 milioni di euro il programma nazionale di ricerche in Antartide.

I commi da 895 a 898 prevedono norme e finanziamenti specifici per l’ASI, il comma 132 per il CREA.

Il comma 541 prevede un incremento di 25 milioni di euro del Fondo ordinario per gli enti di ricerca viglianti dal MUR. Le risorse sono destinate esclusivamente per l’assunzione di ricercatori, in modo da “assicurare l’integrale copertura delle spese connesse alle attività dei ricercatori stabilizzati”.

Con i commi 25, 363 e 364 è stata prorogata per il 2021 ed estesa (10 giorni) la misura del congedo di paternità, da cui rimangono esclusi i dipendenti pubblici, a causa della mancata disposizione attuativa da parte del ministero della Pubblica Amministrazione: una vera e propria discriminazione che dura da anni!

Infine il comma 336 ha prorogato la possibilità di andare in pensione con l’opzione donna (58 anni di età e 35 di servizio) e i commi 339 e 340 hanno prorogato la misura dell’APE sociale.

Legge 178 del 30 dicembre 2020 (legge di bilancio 2021)

Le schede di lettura della legge di bilancio 2021 a cura della FLC CGIL 

DL 182 del 31 dicembre 2020 (decreto correttivo)

Varato il decreto correttivo sul cuneo fiscale

DL 183 del 31 dicembre 2020 (decreto milleproroghe)

Decreto milleproroghe: gli interventi per i settori della conoscenza

DL 137 del 28 ottobre 2020 - testo coordinato con la legge di conversione 176 del 18 dicembre 2020 (decreto ristori)

La sintesi delle disposizione del Decreto ristori per i settori della conoscenza

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