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ISTAT: la relazione del CUG 2022

Spunti interessanti sul benessere del personale

19/04/2022
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A fine marzo è stata pubblicata la relazione del CUG dell’Istat sul 2021. Ringraziando le colleghe e i colleghi che hanno lavorato al documento, riassumiamo gli elementi della relazione di maggiore interesse sindacale.

Dalla distribuzione del personale per genere e livello, si evince che mentre fra tutto il personale il 40% è di sesso maschile e il 60% femminile, il 58% dei 24 dirigenti è uomo, così come il 59% del personale inquadrato al I livello, evidenziando un gap di genere nei livelli apicali. Non c’è riscontro a questo divario nelle commissioni di concorso, che registrano una prevalenza di donne (21) rispetto agli uomini (12), anche se in 4 commissioni su 7 il presidente era un uomo.

Per quanto riguarda l’età, nel 2021 sei dipendenti (inquadrati all’VIII e VII livello) avevano meno di 30 anni, e tra i 30 e i 40 anni era collocato solamente l’8% di tutti i lavoratori, mentre il 13,6% aveva oltre 60 anni: ulteriori 250 dipendenti prossimi alla pensione. Da notare che fra i 24 dirigenti la percentuale di ultrasessantenni toccava il 33,3%.

Tutto il personale dei primi tre livelli (794 persone) è laureato, mentre lo è la metà del personale inquadrato come CTER (891 colleghi), percentuale che sale al 57% tra le donne.

Solo 36 colleghi hanno utilizzato il part time nel 2021 (24 donne e 12 uomini).

I permessi ex legge 104 nel corso del 2021 sono stati decisamente meno numerosi rispetto al 2020 (da 7.512 a 5.561 permessi giornalieri), così come i congedi parentali giornalieri (da 2.004 a 322).

Nella relazione viene ricordata la rivelazione del CUG sul benessere dello scorso anno, alla quale hanno partecipato 1.315 dipendenti, con un tasso di risposta del 65,9%, dalla quale è emerso un giudizio favorevole all’adozione della modalità di lavoro agile anche in regime ordinario, e “numerosi suggerimenti che il CUG ha colto” per il superamento di alcune criticità rilevate: tutte azioni poi inglobate nel piano delle azioni positive del CUG.


Sugli spostamenti casa-lavoro i dati sono stati diffusi a ottobre 2021, evidenziando che prima della pandemia i mezzi più usati per recarsi al lavoro erano quelli del trasporto pubblico locale (53,4%), con un tempo di spostamento medio tra mezz’ora e un’ora, mentre al momento della rilevazione (primavera 2021) il mezzo più usato era l’automobile privata (44%). Il 42,4% dei dipendenti era favorevole a un’anticipazione dell’orario di apertura delle sedi alle 7.30.

La consigliera di fiducia ha incontrato e supportato 20 colleghi in un anno e mezzo, da luglio 2020 a dicembre 2021.

Giustamente la relazione del CUG finisce ricordando il ruolo del comitato come interlocutore nella predisposizione delle regole sul lavoro agile post pandemia.

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