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FLC CGIL: fare ripartire la contrattazione integrativa all'Istat

Ci aspettiamo segnali già nella legge di stabilità, ma intanto è urgente convocare il tavolo

23/10/2014
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Dopo la rottura, venerdì 10 ottobre, del tavolo sulle proroghe dei contratti a termine in base al Dlgs 368/2001 e dopo la nota unitaria inviata domenica 12 ottobre, l’amministrazione ha riconvocato le organizzazioni sindacali per il prossimo venerdì 31 ottobre. 

Verificheremo al tavolo se questa convocazione allude all’intenzione di arrivare effettivamente a un accordo e quindi a ritornare indietro sulla “non negoziabilità” esibita nell’ultimo incontro. 

Anche se le cose andassero, come auspichiamo, in senso positivo, lo scandalo di questa vicenda rimarrebbe soprattutto in rapporto con i tempi che all’Istat richiede qualsiasi passaggio sindacale. La vicenda dell’accordo avrebbe dovuto chiudersi almeno un mese fa e non solo per mettere un punto su un tema fondamentale che riguarda i precari, ma anche per rispetto verso i bisogni e le aspettative di tutto il personale, a cui l’amministrazione, con il pretesto di doversi occupare d’altro, continua a non dare alcuna risposta. 

Lo diciamo chiaramente: è urgente riaprire la contrattazione integrativa. Tutto il personale aspetta di potere finalmente vedere una prospettiva di valorizzazione, e il tempo è scaduto. Lo abbiamo scritto e proposto più volte in questi mesi: va immediatamente riaperta la contrattazione per rimettersi al passo con il tempo trascorso inutilmente. In particolare ci riferiamo ai percorsi di carriera, bandendo per gli anni 2012-2015 le procedure per i passaggi di livello (articolo 54) IV-VIII e di fascia (articolo 53). 

L’ultimo accordo sul salario accessorio firmato e validato (ma non completamente attuato, visto che avanza un “credito” del personale, pari alla metà della quota di “produttività collettiva e individuale”), dopo un percorso a dir poco tortuoso, risale al 2011. 

Sui benefici assistenziali l’ultimo accordo relativo al 2012 sta concludendo solo in questo mese di ottobre 2014 la sua parabola, con la distribuzione al personale dei residui, nemmeno per intero. 

La FLC CGIL sta lavorando a tutti i livelli affinché si sblocchi la contrattazione nazionale e si rimuovano i tetti stipendiali che rendono impossibili reali avanzamenti economici. Su questo si è aperto un dibattito a livello politico e già dalla legge di stabilità ci aspettiamo qualche segnale. Anche con l'obiettivo di sbloccare la contrattazione invitiamo tutti i lavoratori a scendere in piazza non solo il 25 ottobre, ma anche il prossimo 8 novembre a Roma per la manifestazione dei dipendenti pubblici. 

L’Istat è in fase di consolidamento di risorse economiche risparmiate e la FLC CGIL considera in modo positivo che nel piano di fabbisogno in corso di approvazione siano state recepite le nostre indicazioni dove si afferma che “l’Amministrazione verificherà concretamente la possibilità di destinare alla contrattazione integrativa eventuali economie – aggiuntive rispetto a quelle già previste dalla normativa – derivanti da interventi di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di riordino amministrativo o, più in generale, di riduzione dei costi di funzionamento”. 

Deve essere chiaro però che nell’attesa di novità normative e della possibilità di accedere a risorse effettivamente in grado di offrire risposte convincenti alla dilagante stagnazione dei percorsi di carriera, è necessario dare comunque una risposta immediata al personale ed attuare le procedure previste dal contratto, seppure al momento con effetti solamente giuridici. 

Distribuendo le procedure nei diversi anni, è possibile infatti una programmazione che, utilizzando risorse del salario accessorio che non andrebbero comunque distribuite al resto del personale, consenta a un numero significativo di lavoratori di avere un riconoscimento della professionalità acquisita. 

Ricordiamo che è ancora aperta la ferita dell’ultima applicazione dell’articolo 54, sul quale l’ex presidente Giovannini aveva promesso un consistente scorrimento della graduatoria, per poi tirarsi indietro, supportato dalle norme e circolari nel frattempo emanate dal governo Berlusconi. E’ quindi da quella vicenda, e quindi dai colleghi idonei a quella procedura, che si deve ripartire. 

Dopo la nostra nota di aprile 2014, in cui chiedevamo con forza la riapertura della contrattazione, e lo stallo che abbiamo denunciato a giugno anche attraverso un comunicato, la FLC CGIL ha atteso l’ingresso del nuovo presidente per riproporre in modo dettagliato a inizio settembre tutte le questioni su cui c’è urgenza di atti concreti, tra cui le questioni legate alla valorizzazione del personale. L’assurda vicenda legata al Piano di fabbisogno e all’accordo in base al Dlgs 368/2001, che ha tenuto banco in queste ultime settimane, non può fungere da alibi per l’amministrazione rispetto alle altre questioni. 

Il presidente Alleva si è impegnato a dare risposta anche su questi temi, ci aspettiamo dunque primi ma concreti segnali. Chiediamo quindi con grande urgenza di convocare immediatamente un incontro per discutere di progressioni economiche e di livello.

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