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Concorsi e uffici regionali: chiediamo un'area specifica

Rimane centrale per l'Istituto il tema di un piano serio e concreto di sviluppo della rete territoriale.

20/12/2011
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L'inutile introduzione dei varchi elettronici nella maggior parte delle sedi regionali a partire dal 28 novembre sta suscitando malumori un po' ovunque, visto che non si capisce quale sia l'obiettivo dell'amministrazione. Si parla di sicurezza, ma il sistema previsto non migliora in nessun modo la sicurezza dei lavoratori impiegati nelle sedi regionali. Abbiamo chiaramente detto che l'introduzione dei varchi non può diventare una forma di "portierato" generalizzato. Allo stesso tempo crediamo sia giunto il momento di riaprire un discorso generale sulla riqualificazione dei servizi per i lavoratori degli uffici regionali in servizio a condizioni marcatamente diseguali rispetto ai colleghi di Roma. Queste cose le abbiamo esplicitate nell'incontro da noi richiesto sull’argomento all’amministrazione avvenuto lo scorso 23 novembre concluso con l’impegno a riconvocare un tavolo nel quale trovare soluzione alle questioni poste.

In quella sede, premesso che i lavoratori delle sedi regionali non accetteranno impropri demansionamenti che si vorrebbero imporre con l’introduzione dei varchi, all’amministrazione verrà chiarito dalla FLC CGIL quanto segue: all’introduzione dei tornelli e fino alla eventuale predisposizione, se mai avverrà, dei luoghi di pausa anche per i fumatori, i servizi di mensa e bar, l’amministrazione deve mettere a disposizione dei colleghi degli uu.rr. un tempo congruo di pausa retribuita da utilizzare anche in modo frammentato durante tutto l’arco della giornata lavorativa. Inoltre dove richiesto, attraverso la riapertura di una rapida fase di contrattazione decentrata deve essere modificato secondo le esigenze specifiche dei vari territori l’orario di entrata nelle sedi.

In merito ai concorsi in uscita abbiamo inviato inviato una nota nella quale si chiede per i concorsi di prossima uscita un’area specifica per gli uffici regionali ed un concorso unico nazionale non articolato sulle sedi. L’obiettivo è di invertire la tendenziale dequalificazione professionale che ha investito negli ultimi 10 anni la rete territoriale e disporre, tra le altre cose, a regime di almeno una figura di II livello professionale in tutte le sedi.

Rispetto alla preoccupante vicenda degli accorpamenti, l'amministrazione aveva emanato un ordine di servizio con la nuova assegnazione del personale delle sedi territoriali ai vari uffici, in cui il personale delle sedi accorpate risultava riallocato in una fantomatica "Sede territoriale" unica per due regioni. La questione, dalle conseguenze potenzialmente dirompenti, si è sbloccata a seguito del proprio intervento, con il ritiro dell'ordine di servizio e la predisposizione di una nuova delibera. 

Ricordiamo brevemente che l’accorpamento ha coinvolto 8 sedi regionali; la FLC CGIL ha espresso la propria contrarietà da subito, soprattutto visto che l'unico criterio oggettivo dietro queste novità è stata la scelta fra i servizi già privi di dirigente.
Il piano di accorpamento prevedeva l'istituzione della figura del responsabile di sede (pagato con indennità ex art. 22), mai ben chiarita e sulla quale ad oggi tutto tace.
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